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Vincenzo Abbagnale   mette al collo l’Oro

CANOTTAGGIO (Linz). Nel fine settimana appena concluso l’Italia del Canottaggio ha vinto ai Campionati Mondiali Under 23 quattro medaglie d’Oro e due medaglie d’Argento. Hanno conquistato la medaglia d’Oro il Quattro Con di Massimiliano Rocchi, Mario Cuomo, Vincenzo Abbagnale, Luca Parlato con Andrea Kiraz come timoniere (CC Saturnia), il Quattro di Coppia pesi leggeri formato da Paolo Ghidini, Michele Quaranta, Francesco Pegoraro, Matteo Mulas, il Due Senza pesi leggeri di Francesco Schisano e Vincenzo Serpico che bissano il titolo iridato vinto lo scorso anno e il Quattro Senza pesi leggeri, da tre anni sempre al vertice mondiale, con la formazione di Stefano Oppo, Petru Alin Zaharia, Guido Gravina e Paolo Di Girolamo.

Dopo tre medaglie di Bronzo nelle categorie Junior arriva la prima medaglia d’Oro per Vincenzo Abbagnale, il ventenne figlio di Giuseppe Abbagnale, attuale presidente della Federazione Canottaggio. Una medaglia d’Oro che va ad accrescere il palmares di una famiglia speciale: lo stesso Giuseppe con il fratello Carmine e il timoniere Peppiniello Di Capua tra il 1981 e il 1994 hanno conquistato due Ori e un Argento olimpici nel Due Con, imbarcazione con la quale hanno conseguito anche sette titoli mondiali, tre medaglie d’Argento e una medaglia di Bronzo. Il terzo fratello, Agostino, vinse l’Oro a Seul con Davide Tizzano, perse un appuntamento olimpico per una tromboflebite alla gamba, tornò in barca in tempo per Atlanta, dove rivinse l’Oro con Tizzano per poi superare i fratelli con il titolo olimpico di Sydney 2000 nel Quattro di Coppia, assieme a Rossano Galtarossa, Alessio Sartori e Simone Raineri. Nel mezzo due medaglie d’Oro e due Argenti ai Campionati Mondiali. Ora un altro Abbagnale appare nei destini del Canottaggio italiano in barca, mentre dietro la scrivania da presidente Giuseppe, che ha richiamato il dottor La Mura, sta lavorando per raddrizzare la barca azzurra.

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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