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Beach Volley: Greta Cicolari ancora sotto accusa. Una raccolta di firme per riaverla in campo

Foto: FIVB.org

INCHIESTE. Sembra non finire più quella che ormai agli occhi di tutti ormai appare come una vera e propria persecuzione nei confronti di Greta Cicolari che a giudicare da quanto le sta accadendo parrebbe aver compiuto chissà quale misfatto mentre ha solo la colpa di essersi messa contro il sistema. Ne abbiamo già parlato su Olympialab ma riassumiamo la situazione dall’inizio sulla base di quanto dichiarato da Greta e dalla Federazione in questi mesi.

Greta Cicolari con Marta Menegatti costituiva la coppia più forte italiana del beach volley e una delle più forti dell’intero circuito mondiale, quinto posto ai Campionati Mondiali a giugno del 2013. Un mese dopo la vicenda inizia con la decisione del ct Lissandro, che nel frattempo ha fatto una scelta di vita anche a suon di bigliettoni mollando tutto e andando in Kazakhstan, che come un fulmine a ciel sereno decide di rompere la coppia. Qualcosa nell’aria c’era tant’è che durante i Mondiali qualcuno aveva iniziato ingiustamente ad accusare la Cicolari di scarso rendimento ma nulla faceva pensare ad una decisione tanto clamorosa al punto che per sgombrare il campo da equivoci Greta volle specificare che si trattava di scelta puramente tecnica “Questa è la mia voce e l’unica da ascoltare. Sono in ottima forma fisica e sono tra le prime giocatrici a livello di punti e risultati nel mondo. Ogni scelta che verrà presa non è fatta da me, io vorrei tanto giocare e fare il mio lavoro. Un abbraccio a tutti voi che mi volete bene e mi seguite sempre con affetto. A presto!!”. Un comunicato della Federazione precisa che le sarà garantita una compagna fino al termine della stagione, la trentunenne di Bergamo in alcune interviste sostiene, non smentita, di essere stata invitata a trovarsi una compagna perchè considerata fuori dalla Nazionale nonostante un contratto che impegnava le parti fino al 2016. Cicolari gioca qualche torneo e i Campionati Europei con Silvia Costantini e poi si allena con Giulia Momoli.

Nell’estate vi sono due tweet dall’account di Greta, si parla di “caprone nero” e di “uomo nero”: per la Federazione sono rivolti con contenuti razzisti al tecnico Lissandro, per l’interessata sono messaggi scherzosi al fidanzato Dimitri Louwers. Fatto è che viene deferita e squalificata per sei mesi, una squalifica che, con decorrenza a novembre, finirà a maggio, e contro la quale ha preannunciato il ricorso all’Alta Corte.

Esce una registrazione avvenuta nel corso di un incontro in Federazione il 28 ottobre con il general manager Libenzio Conti che urla “Pensi di far chiudere la federazione? O pensi di non giocare più a beach volley? Te lo dico io: tu non giochi più a beach volley!”. Parole che stanno diventando tristemente profetiche.

Cicolari avvia una causa contro la Federazione denunciando alla Procura della Repubblica di Roma il medico federale Sergio Cameli e il segretario generale Alberto Rabiti poichè nel mese di ottobre, a seguito di un infortunio, si sarebbe vista negare le cure. Dopo una segnalazione alla procura federale il tutto fu archiviato molto rapidamente e Cicolari, ancora una volta deferita, mentre il procedimento civile prosegue. A gennaio la commissione giudicante della FIPAV decide di non procedere concludendo che “l’atleta si è limitata a dare la propria versione dei fatti in base al proprio convincimento e della percezione che degli stessi ha avuto. Tale convincimento esclude la sussistenza dell’elemento soggettivo del dolo e/o della colpa e, pertanto, la condotta contestata non può essere disciplinarmente sanzionata”. Non le viene, quindi in sede federale, dato ragione sul merito ma quanto meno si evita una ulteriore squalifica.

A novembre, dopo la squalifica per il Twitter e dopo i fatti del 28 ottobre, Greta Cicolari racconta tutta la sua vicenda in una intervista a Roma Post. Oggi, all’ennesimo deferimento, la Procura Federale ha richiesto alla Commissione Giudicante di intervenire per le frasi “gravemente denigratorie lesive dell’onorabilità e dell’immagine della Fipav” contenute in quella intervista e Greta è stata accusata di aver registrato e diffuso su internet il file audio delle minacce di Conti ai suoi danni. La squalifica richiesta dalla Procura è di due anni che se anche le accuse venissero provate è una enormità, una squalifica che significherebbe la realizzazione delle minacce profetiche.

Molti appassionati hanno lanciato una raccolta di firme in rete su una lettera aperta indirizzata al presidente federale Magri, “noi tifosi dello sport italiano sosteniamo Greta Cicolari e la vogliamo rivedere in campo indipendentemente dai problemi che può aver avuto con qualche dirigente FIPAV. Signor Magri, nell’anno dell’Europeo di Roma vorremmo vedere tutti i nostri migliori giocatori in campo e vorremmo un segnale forte da parte sua che è il massimo esponente del movimento della Pallavolo e del Beach Volley Italiano. Vogliamo uno sport pulito e rappresentato da un’atleta e da una donna di grandi valori come Greta ci ha sempre dimostrato di essere”. Facciamo nostra la richiesta e l’invito a chi condivide la stessa istanza di aderire  su http://firmiamo.it/sig–magri—-tutti-in-campo-con-greta-cicolari

 

 

 

 

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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