L’ex astista ucraino in carriera ha vinto tre Mondiali, tre Mondiali indoor, un Europeo, un Europeo indoor e una medaglia d’oro a Seul ’88
Il mondo è ancora ai piedi di Armand Duplantis, l’uomo che con un’asta in mano salta più alto di tutti quasi a dialogare con le stelle. Lo svedese lo ha rifatto ancora. Record del mondo a 6,25 metri e medaglia d’oro da far impazzire uno stadio intero. In gara il re dei re è entrato in scena a 5,95 metri e non ha mai sbagliato. Fa un altro sport, da sempre. Ha così vinto l’oro con 6,10 metri. Una cosa mai vista. Perché Duplantis lo ha vinto con facilità, in scioltezza, senza paura, senza timore e, soprattutto, senza rivali. Poi si sa, i campioni non si accontentano mai ed ecco allora che ha voluto strappare a se stesso l’ennesimo record del mondo. Ed è salito fino a 6,25 metri, dopo aver sbagliato – e questa è una notizia – i primi due tentativi, per poco, pochissimo. Al terzo tentativo ha riscritto ancora la storia. Dietro di lui, il vuoto: argento all’americano Kendricks, secondo con 5,95 metri, e bronzo al greco Karalis con 5,90 metri.
Duplantis è stato premiato dall’ex astista ucraino Sergej Bubka, che il 4 dicembre compirà 61 anni e che in carriera ha vinto tre Mondiali, tre Mondiali indoor, un Europeo, un Europeo indoor e una medaglia d’oro a Seul ’88. Ma soprattutto ha migliorato il record mondiale di 21 centimetri nell’arco di quattro anni, tra il 1984 e il 1988. Ed è stato il primo a superare i 6,10 metri (era il 1991). Insomma, una leggenda: “Sono molto felice per Mondo, con 6,25 metri ha fatto un risultato storico. Mi voglio congratulare con lui e con la sua famiglia, ha fatto la storia e dimostra che i limiti si possono spingere sempre più su. È un grande giorno e anche per i Giochi lo è, Parigi è fantastica”, sono state le sue parole commentando il record del mondo di salto con l’asta.
Secondo Bubka, Duplantis non si fermerà qui: “Sicuramente proverà a saltare ancora più in alto, ma quanto in alto dipenderà solo da lui. Ha potenziale, è un bravo ragazzo ed è bello avere una star del genere nello sport”, ha concluso.
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