RIO 2016. “La domanda non è se avrebbe vinto, ma con quanto distacco lo avrebbe fatto: si sarebbe imposto sia nella 20km che nella 50km”. Così Sandro Donati, tecnico di Alex Schwazer, commenta a margine di una conferenza stampa organizzata ad hoc la sentenza del Tas che sancisce definitivamente la fine della carriera dell’altoatesino: “Sapevamo di andare incontro a una sconfitta annunciata, ma lo dovevamo ad Alex: un grande talento, un talento esploso con un sistema di allenamento pulito, per questo scomodo”. Donati sottolinea i punti rimasti irrisolti nel processo sportivo: “Ci sono tante questioni rimaste aperte, per esempio la puntualità con la quale certi controlli siano stati pianificati, come quel 1 gennaio dove solo Alex è stato sottoposto a controlli; oppure la strana casualità della predisposizione del controllo il 16 dicembre, proprio quando Alex nel processo di Bolzano accusò i due medici federali della Iaaf. Andremo fino in fondo, passeremo all’iter giudiziario. Alex inizierà gradualmente la sua vita lontano dall’atletica” ha concluso il 69enne maestro dello sport. (Andrea Eusebio e Giuliano Rosciarelli/alaNEWS)
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