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Europei Nuoto: Turrini è di Bronzo nei 400 misti

NUOTO (Herning). Dopo tre anni, Federico Turrini ritorna sul podio ai Campionati Europei di Nuoto in Vasca Corta, bissando la medaglia di Bronzo del 2010, con il terzo posto nei 400 misti, nuotati in 4’03″94 con rimonta finale nelle due vasche a stile libero che gli permettono di toccare la plancia molto vicino all’ungherese David Verraszto, primo in 4’03″48 e l’israeliano Gal Nevo, secondo in 4’03″50. “Forse con un dorso meno controllato avrei potuto anche lottare per la medaglia d’oro”, racconta Turrini, “ma sono molto contento del podio e non ho recriminazioni particolari. Ho gestito abbastanza bene la gara e nuotato una frazione a stile libero veloce: un aspetto sul quale abbiamo lavorato tanto”. Per Turrini si tratta del secondo tempo mai nuotato in carriera dopo il 4’02″60 dell’agosto scorso – a Eindhoven per la coppa del mondo post campionati mondiali in lunga di Barcellona – e del quarto tempo italiano di sempre. “Il tempo è ottimo e sapevo che avevo una grande occasione per salire sul podio. Malgrado la delusione per i 200 misti non volevo sprecarla. Questa medaglia è un risultato importante anche per la mia consapevolezza. Sono molto felice”.

Velocissimi i 200 rana vinti dalla russa Yulia Efimova col record del mondo di 2’14″39, ma bravissime anche le atlete italiane entrambe sotto al precedente primato italiano di 2’21″82 che aveva stabilito Chiara Boggiatto il 22 novembre 2009 agli assoluti di Riccione: era dei costumi gommati. Giulia De Ascentis si piazza quarta in 2’20″93, dopo aver già portato il personale in batteria sul 2’22″95; Lisa Fissneider è quinta in 2’21″18, con un miglioramento di oltre un secondo dopo aver ritoccato tre volte il record italiano dei 50 rana sino all’ottavo posto in finale in 30″39.

Si ferma ai piedi del podio il sogno di medaglia di Niccolò Bonacchi e Stefano Mauro Pizzamiglio, entrambi al quarto posto in 23″55 nei 50 dorso. Dal bronzo li divide un decimo a vantaggio del bielorusso Pavel Sankovich. Oro al francese Jeremy Stravius in 23″19, seguito dal tedesco Christian Diener, argento in 23″38. Sfugge il podio anche alla staffetta mixed mista, che porta il record italiano sull’ 1’39″68 e si piazza ai piedi del podio con 14 centesimi di svantaggio sulla Repubblica Ceca, terza. Al record del mondo la Russia in 1’37″63, seguita dalla Germania in 1’39″32. L’Italia cambia tattica e atleti, ad eccezione di Francesco Di Lecce confermato nella frazione a rana. Poi Niccolò Bonacchi prende il posto di Elena Gemo e nuota i primi 50 in 23″63; Di Lecce dà il cambio in 26″06, tre centesimi meglio delle batterie; Ilaria Bianchi nuota in 26″04 perdendo due decimi che si rivelano pesantissimi; Erika Ferraioli chiude in 23″98 al posto di Federico Bocchia.

Quinto posto in 58″76 per Elena Gemo nei 100 dorso vinti dalla danese Mie Nielsen col record europeo di 55″99. Il podio resta ad oltre un secondo e mezzo; quinta anche Silvia Di Pietro nei 50 farfalla col tempo di 25″99, sette centesimi peggio del primato personale stabilito in semifinale. Il podio è troppo lontano, ben sette decimi mentre la vittoria è andata alla svedese Sarah Sjoestroem in 24″90, record dei campionati. Non riesce il colpo a Matteo Rivolta che, dopo aver portato il record dei 100 farfalla sul 50″44 il 17 novembre scorso, dopo averlo già ritoccato tre volte nelle tre settimane precedenti, si ferma sul 50″90 per il settimo posto. Nono Piero Codia in 51″33. Vince il russo Evgeny Korotyshkin 49″68, unico atleta sotto i 50 secondi.

Qualificati alla finale dei 100 stile libero sia Marco Orsi sia Filippo Magnini. Lo sprinter di Budrio – già d’Argento nei 50 stile libero e con la staffetta 4×50 mista – firma il primo tempo delle semifinali portando il primato personale con costume in tessuto sul 46″64 (21″96 ai 50) ed avvicinando il personale gommato di 46″55. Quinto Re Magno in 47″05. Tra loro i russi Vladimir Morozov e Daniil Izotov, col secondo e quarto tempo in 46″66 e 46″96, e il francese Fabien Gilot col terzo tempo in 46″91.

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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