Sport invernali

Il Pattinaggio di figura, tra danza e arte

Il più delle volte quando si seguono delle gare di pattinaggio artistico sembra di veder danzare sul ghiaccio i pattinatori. Una semplice esibizione di pochi minuti sa trasmettere grandi emozioni e rappresenta allo stesso tempo anche forme d’arte incredibili. Ma quanto conosciamo questa disciplina che in Italia è diventata famosa grazie alla elegantissima Karolina Costner?

La storia del pattinaggio di Figura

I pattini vengono utilizzati per la prima volta come mezzo di trasporto nel Nord Europa, precisamente in Olanda. I racconti che si tramandano dicono che nel 1572 per scappare dai nemici spagnoli utilizzarono dei pattini. Il pattinaggio diventa poi un hobby e molti paesi europei iniziarono a praticarlo dal XVIII secolo. Il primo campionato mondiale di pattinaggio di figura si tiene nel 1896 (solo per gli uomini) mentre per quello femminile bisognerà attendere dieci anni, precisamente nel 1906. 

Invece, per quanto riguarda il pattinaggio come lo conosciamo noi oggi viene inserito nel programma olimpico prima della stessa nascita dei Giochi olimpici invernali: i Giochi olimpici estivi di Londra 1908 e di Anversa 1920 ospitarono il pattinaggio di figura. Bisognerà aspettare il 1924 per le prime Olimpiadi Invernali e, quindi, il debutto della stessa disciplina a Chamonix. Negli anni successivi il movimento cresce sempre di più e si aggiunge anche un’altra prova: quella della danza su ghiaccio, cioè in coppia.

Quali sono le specialità del pattinaggio artistico?

Prima di tutte è bene specificare che il pattinaggio artistico o di figura comprende ben quattro discipline, di cui tre prove fanno parte del programma olimpico invernale. Stiamo parlando dell’individuale maschile, individuale femminile e a coppie. La danza su ghiaccio non è ancora stato inserita nel programma dei Giochi Olimpici Invernali. Tornando alla disciplina, questa viene svolta su una pista che deve avere dimensioni precise: 20×40 metri e deve avere luci e un impianto audio specifico. Quindi, ogni atlete viene diviso o possiamo dire inserito nella categoria in base all’anno di nascita, ma è bene ricordare che queste sono suddivise in dilettanti e professionisti. 

E per quanto riguarda le competizioni? 

Dopo essere stati suddivisi le gare si svolgono su due prove: short e free program, cioè il programma corto e programma libero. Andando in ordine, lo short program prevede secondo l’ISU ( International Skating Union) che duri due minuti e 50 secondi. In questo tempo il pattinatore deve eseguire ben sette elementi – vengono chiamati così i salti – e, se non vengono eseguite gli atleti subiscono delle penalità nel punteggio. E quali sono, quindi le figure obbligatorie nel programma corto? Il doppio o triplo axel, un salto in combinazione cioè un doppio e un triplo, due tripli, oppure un quadruplo e un doppio o triplo, una trottola saltata.

Come vi abbiamo anticipato sono due i programmi, il secondo è il free program.In questo caso questo è il più lungo e varia in base alla categoria: le donne gareggia per 4 minuti, mentre uomini e coppie per 4 minuti e 30 secondi. Inizialmente era molto più libero scegliere cosa portare in questo programma, ma negli anni è stato regolamentato in maniera più rigida con elementi da inserire obbligatoriamente nella coreografia.

 

Morgana Corti

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