Ora il dottore è ritornato al timone, è il caso di dirlo, chiamato dal suo nipote-discepolo Giuseppe Abbagnale, nuovo presidente della Federazione. “In questi otto anni, per esempio, si è praticamente dimenticato quanto sia importante effettuare la misurazione antropometrica degli atleti, per vincere è fondamentale. Poi emerse la teoria che meno allenamento e meno stress offrissero maggiori chance di vittoria: io capii subito che quella scelta avrebbe potuto portare risultati disastrosi. Infatti a Londra 2012 è arrivata una sola medaglia, e fu un miracolo. Ora gli atleti, anche coloro che anni fa si lamentavano dei miei metodi, hanno capito che si doveva cambiare: in gara non riuscivano più a esprimere le loro potenzialità, si sentivano impotenti di fronte agli avversari. E rieccomi qui. Il mondo del remo voleva un ritorno al passato, ma non sarà una riproposizione tale e quale di quello che è stato, piuttosto l`adeguamento di quel metodo agli anni 2000”.
Il Canottaggio immune dal doping? Il dottor La Mura non è così illuso dal pensarlo ma sa che la disciplina non è solo forza fisica, “il miglior doping è un allenamento perfetto e una tecnica eccellente. E’ la strada giusta per ottenere grandi risultati: ai loro tempi Giuseppe e Carmine hanno battuto molti dopati. Il doping ematico può essere efficace in certi sport di lunga durata come il ciclismo, lo sci di fondo, la maratona, ma nel canottaggio la tecnica è un fattore così determinante che il doping non può aiutare. Con un`ottima tecnica si può migliorare il proprio potenziale anche del trenta per cento”.
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