Sport olimpici

Mark Cavendish si ritira: riuscirà a battere il record di Merckx?

Godiamocele tutte, perché quelle che vedremo da qui a fine 2023 saranno le ultime volate di un campionissimo chiamato Mark Cavendish.

Il ciclista dell’Isola di Man ha annunciato commosso che questa sarà la sua ultima stagione in sella a una bici da corsa tra i professionisti.

Parole che confermano un ritiro che era nell’aria da tempo e che ora è stato reso ufficiale dal diretto interessato.

Un annuncio di fine carriera che arriva a pochi giorni da quello formulato da un altro grande campione, questa volta del tennis, Rafa Nadal.

Cavendish: “È il momento perfetto per smettere”

Impegnato in queste settimane al Giro d’Italia, Cavendish ha approfittato del giorno di riposo che si è tenuto ieri per allestire una conferenza stampa e annunciare al Mondo intero la decisione di volersi ritirare a fine anno.

I mesi che restano del 2023 faranno da passerella finale a una carriera unica per il velocista attualmente in forza all’Astana Qazaqstan Team, deciso a togliersi qualche ultima grande soddisfazione.

A partire, perché no, già da questo Giro d’Italia, con Cavendish ancora a secco di vittorie nell’edizione che si sta correndo in questi giorni nel Belpaese.

La tappa di domani con arrivo a Caorle e la passerella finale che porterà i corridori domenica a Roma rappresentano le ultime due occasioni per Cannonball di ottenere un’ultima vittoria alla corsa rosa, dove in carriera ha già conquistato 16 successi di tappa.

Niente male per un neo-trentottenne (ha compiuto gli anni domenica scorsa, ndr) che nella vita si è sempre saputo rialzare. L’ultima volta lo scorso 10 maggio, quando il bagnatissimo asfalto di Salerno gli è costato una brutta caduta in volata.

Il giorno dopo Cavendish, fortunatamente, è però tornato in sella e così ha fatto tappa dopo tappa, all’interno di un Giro d’Italia che non gli ha ancora regalato successi personali, ma che gli sta donando tanto divertimento.

“Fino a questo momento ho adorato correre ogni chilometro di questa gara. Per questo, sento che è il momento perfetto per dire che questo sarà il mio ultimo Giro d’Italia e che il 2023 sarà la mia ultima stagione da ciclista professionista”.

Queste le prime parole pronunciate da Cavendish a Coccaglio, in provincia di Brescia, dove ha tenuto una conferenza stampa nell’albergo dell’Astana, circondato dall’abbraccio della sua famiglia:

“Il ciclismo è la mia vita da oltre 25 anni. Ho vissuto un sogno assoluto. La bicicletta mi ha dato l’opportunità di visitare il Mondo e incontrare persone incredibili, molte delle quali sono orgoglioso di poter chiamare amici. Amo questo sport più di quanto possiate immaginare e non riesco a vedermi troppo lontano, questo è certo. Quando capisci che nulla dura per sempre, è più facile godere di ogni sensazione ed emozione che questo sport sa offrire”.

Una carriera da leggenda

A chi gli aveva chiesto come si sentisse durante la piccola festicciola che domenica è stata organizzata per festeggiare il suo trentottesimo compleanno prima della tappa di Bergamo, Cavendish aveva risposto: “Mi sento vecchio”.

Una battuta che ha preceduto di poche ore l’annuncio ufficiale del ritiro dalle corse a fine 2023, annata sportiva in cui il Manx Missile vuole recitare ancora la parte del protagonista.

D’altronde è quello che ha sempre fatto nel corso di una carriera che ora possiamo definire, senza paura di sbagliarci, come leggendaria.

161 gare vinte, di cui 53 in un grande giro. 34 tappe conquistate al Tour de France (record condiviso con il leggendario Eddy Merckx), 16 tappe al Giro d’Italia, 3 alla Vuelta di Spagna. Una Milano-Sanremo conquistata, una Milano-Torino, tre Scheldeprijs, due Kuurne-Bruxelles-Kurne, una medaglia d’argento olimpico nell’Omnium a Rio 2016, tre Mondiali in pista nell’Americana, un Mondiale su strada nel 2011.

Sono solo alcuni dei numeri che possono far capire quanto Mark Cavendish sia stato un corridore unico con una bici tra mani, uno dei migliori velocisti che si siano mai visti.

Un atleta capace di allontanare lo spettro del ritiro che già aleggiava intorno a lui nel 2020, quando non riusciva più a vincere.

La Quick Step decise, però, di puntare nuovamente su di lui e di dargli quella che sembrava un’ultima chance.

Un’occasione che Cannonball ha saputo prendere al volo, tornando a esultare per un successo di tappa dopo tre anni di delusione e sconforto (Dubai Tour 2018 – Giro di Turchia 2021), dimostrando a se stesso di saperci ancora fare.

Foto | ANSA/LUCA ZENNARO

Ultimo traguardo: superare Eddy Merckx

La vittoria di tappa ottenuta nel Giro di Turchia nel 2021 a Konya (la prima dopo tre anni, ndr) ha segnato l’inizio dell’ultimo grande capitolo della carriera di Mark Cavendish.

Un capitolo finale di cui ora il talento britannico vuole scrivere le ultime pagine.

A suon di volate. Il metro attraverso il quale ha sempre scandito la sua vita.

Liberatosi dal grande peso che l’annuncio di un ritiro porta sempre con sé, il corridore dell’Astana adesso proverà a finire bene il suo ultimo Giro d’Italia, ma poi tutte le sue ultime forze saranno concentrate sul Tour de France.

La corsa ciclistica più famosa del Mondo. Quella più ambita. Il grande giro di cui Cavendish è già leggenda, ma nel quale in estate proverà sicuramente a conquistare un primato in solitaria che rappresenterebbe l’ultimo capolavoro.

Salvo colpi di scena inaspettati o infortuni indesiderati, Cavendish sulle strade del Tour il prossimo luglio cercherà di superare una volta per tutte il record di vittorie di Eddy Merckx.

Un record che ha già eguagliato nel 2021, quando è diventato il corridore con più vittorie di tappa al Tour de France (34) al pari del Cannibale belga.

Conquistare la vittoria numero 35 significherebbe, però, diventare unico possessore del primato. Un vero e proprio sogno per Cavendish.

Ma non è finita qua.

Seppur decisamente più complicato, il ciclista britannico in questo 2023 proverà anche a dare la caccia alle 57 vittorie di tappa ottenute da Mario Cipollini in carriera in un grande giro (Cavendish è attualmente fermo a 53), salendo così sul secondo gradino del podio riservato ai corridori con più successi di tappa ai grandi giri nella storia del ciclismo.

Inutile dire che il primatista in questa speciale classifica è ancora una volta Eddy Merckx, che guarda tutti dall’alto dei suoi 65 successi.

Marco Garghentino

Brianzolo dal 1996, ho sempre pensato che la comunicazione sia la principale arte che l’uomo ha sviluppato nei secoli. Amo lo sport, conoscere il Mondo ed essere informato. Ogni vita ha una storia e spesso vale la pena raccontarla.

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