Sport olimpici

Masters 1000, Sinner trionfa a Miami: adesso è il numero 2 al mondo

Dopo aver eliminato Daniil Medvedev in semifinale in soltanto 69 minuti (6-1, 6-2), Jannik Sinner ha conquistato il terzo torneo di questo incredibile 2024 battendo in finale il bulgaro Grigor Dimitrov (6-3, 6-1), uno capace di buttare fuori dal torneo di Miami Carlos Alcaraz nei quarti (6-2, 6-4) e Alexander Zverev in semifinale (6-4, 6-7, 6-4). Un successo che fa balzare l’azzurro al secondo posto della classifica Atp. A un passo dal sogno, a un passo dall’Olimpo, a un solo gradino dal re, il serbo Novak Djokovic, che in questo periodo non è proprio nelle condizioni ideali di poter ribattere al nostro Jannik.

Jannik Sinner | ansa epa @Cristobal Herrera-Ulashkevich

Il terzo trionfo, ma nessuna festa per Sinner (e nessuno ha mai pensato il contrario in queste ore): “No, io lo sapete che non sono un tipo da feste. Una bella cena, magari con un dolcino. Ma niente di particolare perché riparto subito per Montecarlo. Non ho troppo tempo, devo allenarmi per la terra”. Quindi, niente party, niente baldoria, niente capelli tinti o tatuaggi sul corpo. In testa ci sono altri obiettivi (ed è questo che lo differenzia dai comuni mortali con la racchetta in mano): “Adesso comincia la stagione sulla terra e per me rispetto al cemento è meno una zona di comfort. Giocherò martedì o mercoledì prossimo già a Montecarlo e non avrò troppo tempo per adattarmi. Quindi, ci sarà sicuramente da tornare in campo subito”. Il rosso sul rosso deve difendere pochi punti e ha grandi obiettivi: “L’obiettivo principale è sicuramente il Roland Garros e poi c’è Roma. Giocare in casa, davanti al pubblico è speciale, è bellissimo”.

Sorpasso in classifica

Intanto, però, Sinner si gode questo sorpasso al secondo posto. E ancora una volta l’azzurro spende delle bellissime parole per la squadra, in Florida rappresentata da Darren Cahill, Giacomo Naldi e Alex Vittur: “Grazie al mio team, ci abbiamo messo un sacco di lavoro e possiamo ancora migliorare. È bellissimo vincere questo torneo per chi mi segue e chi mi guarda e comincia a conoscermi. È un torneo meraviglioso, l’atmosfera è fantastica e spero di rivedervi anche il prossimo anno. Sono molto orgoglioso del risultato, ho cominciato il torneo soffrendo un po’, non avevo tanto tempo per adattarmi a questi campi e così l’inizio è stato difficile, poi è andata sempre meglio e sono orgoglioso di come ho gestito le situazioni difficili anche in finale, sono state due ottime settimane. Cerco di godermi sempre il presente. Non posso sapere se sarà l’ultima volta e quando vivrò ancora queste sensazioni, quindi me la godo”. Lo ha festeggiato anche Laura Pausini, arrivata a Miami per fare il tifo e ringraziata con un bacetto sulla guancia. Il giorno prima era stata Serena Williams: “Non avevo mai parlato con lei, è stato speciale. Una leggenda di questo sport, una grandissima campionessa. Sì, ero un po’ imbarazzato”.

L’assalto al primo posto

Come ha già detto lui stesso, Sinner pensa già ai prossimi tornei. La missione non è ancora compiuta. Infatti, la vittoria di Miami ha rilanciato le ambizioni di Jannik. Vuole raggiungere il primato in tempi brevissimi. Con questo successo l’altoatesino è salito a 8.710 punti, con Alcaraz dietro a 8.645 e Medvedev, umiliato per la quinta volta di fila, a 7.165. Davanti a tutti c’è Djokovic con 9.725 punti. Però, sul rosso l’azzurro dovrà difendere solo 585 punti, contro i 2.315 di Djokovic, i 2.265 di Alcaraz e i 1.280 di Medvedev. Se tutto andrà bene, il bottino di Sinner sulla terra aumenterà, con gli avversari magari più in difficoltà a mantenere lo stesso ritmo. Sono solo ipotesi e considerazione, ma numeri alla mano si può immaginare che Sinner possa diventare il primo italiano numero 1 al mondo di sempre già dopo Parigi. E se dovesse andare male? Poi inizia la stagione sull’erba, superficie che a Sinner è sempre piaciuta e dove anche lì ha molti meno punti da difendere soprattutto rispetto ad Alcaraz, che nel 2023 ha conquistato ben 2.500 punti contro gli 855 di Jannik e i 1.200 di Djokovic. E magari ci sarà qualche forfait eccellente in vista delle Olimpiadi di Parigi, che si giocheranno pochi giorni dopo la fine di Wimbledon.

Il montepremi e i record

Non solo la bacheca piena di trofei e le ambizioni alle stelle, ma anche tanti guadagni. Per Sinner questi primi tre mesi del 2024 sono stati straordinari. Naturalmente, ogni vittoria ha un valore. Già prima della finale contro Dimitrov, più il trionfo all’Australian Open (a fine gennaio, rimonta epica contro Medvedev) che ha aperto il suo anno storico, il successo all’Atp di Rotterdam e la semifinale di Indian Wells (unica sconfitta, rimediata contro Alcaraz), Sinner è arrivato a incassare 3,27 milioni di dollari in premi da questi tornei. Tradotti in euro: circa 3,03 milioni. E con il successo a Miami? La vittoria è valsa un altro milione e più (precisamente 1.016.293 euro). Insomma, niente male per il tennista azzurro. E ha già collezionato qualche record importante.

Sinner e Dimitrov | ansa epa @Cristobal Herrera-Ulashkevich

Sinner è già l’italiano con più titoli nell’era Open, con 13 tornei vinti, tre in più di Adriano Panatta, fermo a quota 10. L’azzurro si è imposto a Sofia per ben due volte, l’Atp 250 di Melbourne, Washington, Anversa, Umago, Montpellier, Toronto, Pechino, Vienna, Australian Open, Rotterdam e adesso Miami. Sinner è diventato l’unico italiano ad aver vinto due Masters 1000, creato dell’Atp nel 1990, in carriera. Prima di Miami aveva vinto a Toronto nel 2023. Prima di lui aveva vinto Fabio Fognini a Montecarlo, nel 2019. In totale gli azzurri hanno ottenuto dunque tre vittorie, tre finali perdute e nove sconfitte in semifinale. E non è finita qui. Perché Jannik su 22 gare di questo 2024 ne ha persa soltanto una (a Indian Wells, appunto). Con le 16 vittorie consecutive di inizio anno si trova al quinto posto per quanto riguarda la striscia più lunga di imbattibilità a inizio anno dal 1990, dietro alle 17 di Pete Sampras (1997), Roger Federer (2018) e Novak Djokovic (2013). Davanti a lui anche Nadal, a 20 (nel 2022) e Djokovic, 26 nel 2020, oltre che l’inarrivabile 41 di fila nel 2011, sempre a firma di Nole. Niente male per il nostro campione. Che sta continuando a far sognare gli italiani. Con il primo posto nel mirino. Sarebbe qualcosa di epico. Un gradino alla volta, non è detto che Jannik non ci riesca. I rivali sono avvisati.

Salvatore Riggio

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