Eroi moderni

Mathieu Van Der Poel, il ciclista “totale”

Mathieu Van der Poel, il corridore totale. Il ciclista olandese ha vinto Sanremo, Roubaix e Mondiale calando un tris indimenticabile e lo ha fatto con la specialità della casa: attaccando da lontano spezzando e spiazzando il gruppo.

Una vittoria epica fra corsi e ricorsi storici

Immagine | Epa

Una vittoria epica, quella di Mathieu van der Poel che ha tagliato il traguardo di Glasgow con maglia e pantaloncini strappati, schiena contusa, ginocchio sinistro sanguinante a causa di una caduta a 16 chilometri dalla fine, mentre già volava verso la maglia arcobaleno. Dopo la scivolata tutto sembrava ormai finito, ma il campione olandese ha trovato la forza per resistere che, abbinata al talento, lo ha portato in cima al mondo. Qualcosa di simile a quanto accaduto nel mondiale del 1995, quando lo spagnolo Abraham Olano fu più forte della sfortuna, manifestatasi in quella situazione, in modo meno doloroso di una caduta ma maggiormente subdolo e inaspettato: una foratura. Inconveniente che non impedì al ciclista di tagliare per primo il traguardo. E a Glasgow, proprio come allora, nemmeno la malasorte ha potuto fermare il corridore che sin dall’inizio è apparso come il più forte e meritevole del titolo. A giochi fatti, l’incidente è servito ad aggiungere ulteriore epopea alla carriera e al successo di Van der Poel, che si conferma “Cannibale” delle corse di un giorno.

Mathieu e Van der Poel, due corridori in uno

A rendere unico e speciale Van Der Poel è la sua capacità di coniugare l’essenza del ciclista da strada con la vocazione da campione del ciclocross, passione che, fra l’altro, non ha mai abbandonato e che gli ha regalato enormi soddisfazioni. Da novembre a febbraio, quando il ciclismo si ferma, Mathieu torna alle sue… origini e continua a vincere facendo saltare i nervi al suo rivale di sempre: il belga van Aert. Anche a Glasgow si è ripetuto un quadretto ormai familiare per l’olandese, che ha preceduto ancora una volta il suo collega, centrando anche una doppietta. Dopo il mondiale di ciclocross si è portato a casa anche quello su pista, ma non è affatto finita. Anzi, c’è ancora una tripletta storica da inseguire. Dopo aver eguagliato il record della sua connazionale Marianne Vos, capace di vincere sia su strada che nel cross, Van der Poel cercherà un risultato straordinario: andare medaglia anche nella mountain bike. Qualora ci riuscisse, scriverebbe una pagina unica e forse irripetibile di un ciclismo che sembra aver trovato in Mathieu Van Der Poel un corridore totale.

Luigi Pellicone

43 anni, laureato in Lettere Moderne giornalista dal 2007. Da quando la serie A ha deciso di fare a meno del mio talento, ho riversato i miei lampi di classe nella scrittura. Seguo sport e politica sul campo senza soluzione di continuità. Circondato da sole donne in famiglia, mi preparo per le Olimpiadi fra 3000 siepi, salto in alto, in lungo e corsa a ostacoli, inseguendo, spesso invano, il mio inaffidabile labrador. Alle spalle, un paio di vite spese fra agenzie di stampa, quotidiani e siti web. Un presente e un futuro ovviamente, tutto da scrivere

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