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Paralimpiadi Sochi 2014: lo Snowboard

SOCHI 2014. Per la prima volta nella storia delle Paralimpiadi, a Sochi gli atleti disputeranno le prove di Snowboard. Per l’occasione si tratta di una gara di Snowboard cross riservata alla sola categoria In Piedi riservata agli sciatori con disabilità fisiche che comunque permettono di reggersi almeno su una gamba, anche con l’uso di protesi. Come è ormai pratica comune nelle prove di Coppa del Mondo e ai Campionati Mondiali, un sistema di compensazione permette di poter fare gareggiare nella stessa categoria livelli di disabilità differente. Il sistema si basa su un fattore di moltiplicazione numerico da applicare, a seconda del grado di disabilità riconosciuto, al tempo di gara al fine di avere la classifica finale.

A differenza del SBX olimpico che prevede la gara contro gli avversari, lo Snowboardcross paralimpico prevede tre discese a cronometro per ogni atleta; le due discese più veloci per ogni sciatore vengono considerate ai fini della determinazione della classifica.

A Sochi la squadra azzurra presenta tre ragazzi e una ragazza:

 

Giuseppe Comunale –  messinese trentaquattrenne, nel 2012 ai Campionati Mondiali di Orcieres si è classificato al dodicesimo posto mentre in prove di Coppa del Mondo il suo miglior risultato sono due settimi posti. Affetto da focomelia alla gamba destra gareggerà nella categoria In Piedi

Fabio Piscitello – ventinovenne di Moncalieri, ha sofferto di una amputazione sotto il ginocchio a seguito di un incidente automobilistico. Ha al suo attivo un quattordicesimo posto in questa stagione nella prova di Coppa del Mondo di Copper Mountain.

Luca Righetti – trentacinquenne di Parma, soffre di una paralisi ad una gamba a seguito di un danno al midollo spinale. Il suo miglior risultato in Coppa del Mondo è un quindicesimo posto ottenuto quest’anno a Copper Mountain.

Veronica Yoko Plebani – Da pochi giorni diciottenne da Gavardo in provincia di Brescia. Nell’aprile del 2011, quando già praticava lo Snowboard una meningite batterica ne ha limitato l’uso delle mani e dei piedi e senza arrendersi ha continuato a praticare il suo sport preferito al quale in estate affianca la Para Canoa grazie alla quale vorrebbe qualificarsi per le Olimpiadi di Rio 2016. Quest’anno a Landgraaf ha chiuso la prova di Coppa del Mondo al settimo posto.

 

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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