Il fratello di Michael Schumacher ha qualcosa da ridire nei confronti di Hamilton, ecco cosa pensa del pilota
Hamilton è senza dubbio uno dei piloti più forti che abbiano mai corso nella F1 e lo dimostrano i numeri da record che ha collezionato nel corso della sua brillante carriera, a partire dal numero di campionati vinti, fino ai giri veloci e i punti raccolti.
Eppure Ralf Schumacher, ex pilota tedesco e fratello di Michael, sostiene che per quanto possa essere bravo, non si può paragonare a Michael.
Considerato che il prossimo anno Hamilton vestirà i colori Ferrari, secondo molti potrebbe seguire le orme di Michael all’interno della scuderia di Maranello, ma il parere di molti non è quello di Ralf, che invece ritiene questo parallelismo completamente infondato.
Ecco quali sono state le sue parole durante un confronto sul canale YouTube Formula1.de:
“Hamilton non potrà mai avvicinarsi a Michael. Sarà sempre distante anni luce dal mio punto di vista. In Formula 1 tocca alla squadra fornire la macchina per vincere un Gran Premio. Tutti pensavamo che Lewis potesse camminare sull’acqua e invece non è stato così.
La gente continua a chiedermi se Lewis è il miglior pilota di tutti i tempi ora che sta battendo molti dei record di mio fratello. Secondo me Hamilton è sicuramente il più forte del suo tempo. Ma paragonarlo a Michael è difficile. Oltre al suo grande talento, Hamilton ha potuto contare anche su un pacchetto tecnico eccezionale alla Mercedes. Per mio fratello non è stato sempre così.”
A quanto pare l’ex pilota tedesco è piuttosto convinto che ad Hamilton, per poter fare bene, serva la macchina giusta e che altrimenti fatichi ad essere competitivo. Lo stesso discorso non vale per il pilota olandese Max Verstappen che, a detta di Ralf, ha più talento di Lewis e sembra paragonarlo più di buon grado al fratello:
“Max ha più talento di Lewis. Questo lo inserisce in una categoria diversa. Michael è stato uno dei piloti che ha fatto la differenza, proprio come sta accadendo ora con lo stesso Verstappen.”
Questa domanda emerge spesso dopo una gara poco brillante di un pilota o dopo un periodo piuttosto difficile di una scuderia e ci si domanda quanto peso abbia la monoposto e quanto ne abbia il talento del pilota.
Per farvi un esempio, oltre che per Lewis, spesso questo discorso viene ripreso per Charles Leclerc: molti fan del pilota sostengono che la Ferrari non abbia mai dato un’auto all’altezza delle sua potenzialità a Charles e che per questo abbia faticato ad essere competitivo, specialmente in passato.
La verità è che il talento di un pilota sta anche nel sapere tirare fuori il massimo delle potenzialità dalla propria monoposto, ma per essere competitiva ad oggi, dopo tutte le tecnologie e le implementazioni che sono state apportate alle auto, le monoposto devono eguagliarsi il più possibile per fare competere i piloti ad armi pari. Man mano che si progredirà nella F1 più le auto diventeranno sofisticate e simili a livello di prestazioni.
La strategia, l’esperienza, la gestione del degrado delle gomme e il controllo dell’auto durante condizioni meteo complicate, sono invece a discrezione del pilota e degli ingegneri di pista ed è qui che il pilota dimostra di essere all’altezza dell’auto che guida.
Le parole di Schumacher fanno riflettere su come i tempi in realtà siano cambiati e la F1 si sia evoluta e richieda delle auto prestanti per rendere i piloti competitivi o, quantomeno, sullo stesso piano. Poi, ovviamente, ha ragione Ralf quando dice che è il pilota che mette quel qualcosa in più, che si assume i rischi necessari per tagliare il traguardo per primo, ma deve poter avere gli strumenti necessari per riuscirci.
Rispetto all’impossibilità di paragonare Michael a Lewis non possiamo esprimerci. Possiamo soltanto dire che Lewis abbia senza dubbio scritto un capitolo importante della F1 dei nostri anni e la speranza è quella che continui a fare bene anche con i colori Ferrari.
Lo stile di guida di Verstappen ed Hamilton è completamente diverso e, per quanto anche i numeri dell’olandese siano da encomio, per il momento in cima alla classifica dei record infranti c’è ancora Lewis Hamilton che in 19 anni di carriera ha portato a casa 105 vittorie e 104 pole. Inoltre, i titoli mondiali di Hamilton sono 7 esattamente quanti quelli di Michael.
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