
Angelo Binaghi | Instagram @sportivo360magazine - Olympialab
Il presidente della FITP si scaglia contro il monopolio del tennis da parte delle pay tv: ecco le sue parole
Il dibattito sulla trasmissione delle partite del Roland Garros ha acceso una discussione accesa nel panorama del tennis italiano. Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP), ha manifestato il suo forte disappunto per la disparità di trattamento tra gli spettatori spagnoli e quelli italiani. Mentre in Spagna i tifosi hanno la possibilità di seguire in chiaro la semifinale di Carlos Alcaraz, in Italia i milioni di appassionati di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti si trovano costretti a dipendere dalle pay tv per assistere agli incontri.
Un’ingiustizia inaccettabile
Secondo Binaghi, questa situazione è non solo “paradossale”, ma anche “inaccettabile”. Ha evidenziato come gli sforzi del movimento tennistico italiano, che ha visto emergere talenti straordinari, non vengano adeguatamente riconosciuti. Il tennis, pur avendo una base di fan considerevole, rischia di diventare un evento elitario, accessibile solo a una ristretta cerchia di abbonati. Questo fenomeno, come sottolineato da Binaghi, non ha precedenti in altri sport, dove eventi di rilevanza nazionale vengono trasmessi in chiaro per garantire l’accesso a un pubblico più ampio.
Un appello al Governo
La questione si fa ancora più urgente se si considera che le stesse problematiche potrebbero ripetersi in occasione della finale del Roland Garros e del successivo torneo di Wimbledon. Binaghi ha lanciato un appello al Governo italiano affinché venga attuato un intervento normativo che garantisca il diritto di tutti gli appassionati di tennis di seguire gli eventi sportivi. È fondamentale che il tennis italiano non resti “ostaggio di logiche di business”, ma venga restituito ai milioni di tifosi desiderosi di vivere momenti storici del nostro sport.
Promuovere il tennis come sport di massa
La richiesta di una maggiore accessibilità alle trasmissioni sportive rappresenta non solo il desiderio di un’intera nazione di godere delle gesta dei propri atleti, ma anche una necessità di promuovere il tennis come sport di massa, capace di unire e coinvolgere tutti, indipendentemente dalle proprie possibilità economiche. È tempo di garantire che il tennis rimanga un patrimonio condiviso da tutti gli appassionati, senza barriere economiche.