Tatanka costruisce la sua vittoria nella prima ripresa dove è più efficace del suo avversario al quale paga parecchi centimetri di altezza e di allungo; il secondo periodo si trasforma in tre minuti di nulla di fatto dove i due contendenti poco riescono a fare contro la guardia dell’avversario, round sostanzialmente in parità ma che in virtù del nuovo regolamento costringe i giudici ad esprimere una preferenza che in modo unanime va all’azzurro. La terza ripresa è un mulinare scomposto di colpi, qualche corpo a corpo di troppo accettato da Clemente Russo, ma questo è il suo carattere che pure è diventato più controllato e meno spavaldo nel corso degli anni: il round va al russo ma è il round della bandiera. La medaglia d’Oro, che si affianca ai Bronzi di Domenico Valentino e Roberto Cammarelle, è meritatamente al collo dell’azzurro che riporta la bandiera italiana sul pennone più alto dopo il giro a vuoto di Baku che seguiva il doppio Oro di Milano 2009.
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