Simone Velasco lancia la sua personalissima volata. Il ciclista italiano, reduce da un ottimo inizio di 2023 dopo un periodo da dimenticare, vuole accelerare il proprio percorso di crescita interrotto da problemi fisici e da una fastidiosissima mononucleosi.
Il team Astana ha puntato su di lui. E Velasco non vuole tradire le attese. Il 27enne bolognese si è immediatamente dato da fare, centrando un importante successo ottenuto lo scorso febbraio nella terza tappa della Vuelta Valenciana, dando il miglior senso compiuto a una lunghissima fuga in compagnia di un avversario ostico come il lussemburghese Jungels. L’abbrivio migliore possibile per Simone, a caccia di rivincite dopo una serie di vicissitudini che hanno rallentato l’assorbimento del passaggio da giovane promessa delle due ruote alla realtà del professionismo. L’ultimo avversario battuto, una mononucleosi che non lo voleva lasciare. Diciotto mesi di lotta, prima di liberarsene. Una ripartenza culminata con la vittoria in Spagna al termine di una fuga per la vittoria che potrebbe schiudere nuovi orizzonti anche in Astana.
Per sua stessa ammissione, negli ultimi mesi Velasco ha faticato. Questione di tasselli che non si uniscono. Tessere di un puzzle che faticano a incastrarsi complice anche un calendario sempre più fitto che rende complicato il pieno recupero a chi fa della condizione fisica l’arma in più per competere con i fenomeni. In questi mesi, però, anche qualcosa di molto bello. La paternità, che fa rima con maturità. Velasco ha confessato di essersi calmato. L’arrivo di sua figlia Diletta lo ha reso più sereno. E con tranquillità ha preparato il 2023. E i primi risultati si vedono. Anche la sfortuna si è girata dall’altra parte e gli ha permesso di completare l’avvicinamento alla stagione agonistica senza intoppi. Adesso può concentrarsi sulla specialità della casa. Il ruolo di guastatore: del resto, se Velasco si libera degli sprinter e si presenta in volata con i fuggitivi ha gamba e spunto per dire la sua. In Spagna è arrivata la conferma delle sue possibilità.
Il ragazzo che arriva dal ciclocross e dalla mountain bike, passioni che non trascura e che spesso asseconda anche per diversificare l’allenamento e tenersi lontano dai pericoli della strada, sembra aver imboccato la… fuga giusta. Non è escluso che possa far parte della squadra che affronterà il Tour de France, che nelle prime tappe, fra Emilia Romagna e Toscana, potrebbe premiare le sue caratteristiche. Il ciclismo lo ha aspettato. Ed adesso vorrebbe goderselo appieno.
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