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Sochi, ultimi Giochi per i campioni della NHL?

SOCHI 2014. Circa 150 giocatori che militano nella NHL, il massimo campionato professionistico americano di Hockey su Ghiaccio, sono stati convocati nelle squadre che a partire dall’8 febbraio disputeranno le Olimpiadi di Sochi, appuntamento olimpico per il quale solo dal 1998 la lega ha concesso l’autorizzazione dopo che il CIO aveva fatto cadere ogni obiezione ben dieci anni prima. Dopo il grande successo di Vancouver, con la finale tra Canada e Stati Uniti vista da 35 milioni di telespettatori solo negli Stati Uniti, i dirigente della NHL sono sicuri che l’esperienza di Sochi non sarà la stessa fosse anche solo per l’esposizione mediatica dove si vedrà la finale dall’altra parte dell’Oceano a orari antelucani.

Il punto è che le Olimpiadi sono un fastidio per la NHL: esaurito a fine gennaio con il Super Bowl l’interesse per il Football e di là da venire la March Madness del Basket universitario, il periodo nel quale tradizionalmente si svolgono le Olimpiadi sarebbe il periodo dove l’Hockey potrebbe conquistarsi l’attenzione quasi esclusiva delle TV americane. Il commissioner Bill Daly osserva “quando le Olimpiadi sono nel nord America si può avere una interruzione più breve. Questa volta avremo lo stop più lungo della storia che, sicuramente, avrà impatti sulla stagione delle squadre e effetti sulla loro competitività sulla base di quanti dei loro giocatori saranno impegnati e di quanti infortuni si avranno a Sochi”. “Vi sono impatti negativi”, continua Daly, “nel partecipare alle Olimpiadi e devono essere tenuti in considerazione nel decidere se in futuro lasceremo partecipare i nostri giocatori o no”.

I giocatori sono, chiaramente, a favore della partecipazione anche ai prossimi Giochi e sono in corso negoziazioni nel corso delle quali la NHL ha messo sul piatto il ritorno nel calendario della Coppa del Mondo in un periodo nel quale non interferisca con il calendario della lega. “La Coppa del Mondo sarebbe interessante”, replica il portiere svedese dei Detroit Red Wings, Jonas Gustavsson, “ma le Olimpiadi sono un’altra cosa. Tutti i migliori atleti di tutti gli sport nello stesso luogo a caccia dell’Oro. Togliere i migliori giocatori di Hockey alle Olimpiadi sarebbe sbagliato e una vergogna”.

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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