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Ufc, l’ennesimo bluff di Conor McGregor: chi è l’ex fighter irlandese

L’annuncio è arrivato un po’ a sorpresa, in maniera inattesa. In sostanza, l’Ufc potrebbe riabbracciare il ritorno di Conor McGregor, un legame che si era interrotto nel 2021, quando nel luglio di quell’anno si frantumò la gamba sinistra contro Dustin Poirier. Da quel momento l’ex fighter irlandese, per tutti The Notorius, ha condotto una vita al limite tra risse (il pugno a Francesco Facchinetti a Roma nel 2021), investimenti (il pub Marble Arch di Dublino), una denuncia di aggressione da parte di una donna (pare una sua vecchia amica) nel gennaio 2023, il gancio choc nel giugno (sempre del 2023) alla mascotte dei Miami Heat e la candidatura a presidente dell’Irlanda (un bluff). Insomma, McGregor non si è mai fatto mancare nulla. Come è da sempre nel suo stile. Ma adesso cosa ha fatto? In un collegamento in diretta con l’emittente americana Espn, ha svelato senza troppi problemi con chi lotterà e quando, in quello che dovrebbe essere il suo ritorno ufficiale in combattimento. Una sfida contro Michael Chandler nell’estate 2024.

Conor McGregor | ansa epa | @Adam Davis

Le dichiarazioni

Senza giri di parole, quindi, ha lanciato il dado con una rivelazione: “Abbiamo avuto la conferma qualche giorno fa che tutto funziona. Avevo svolto la mia preparazione in ritiro a Dubai mesi fa, ho fatto anche un ritiro a Cannes. Mi stavo preparando, e poi non stavo ottenendo nulla in cambio. Alla fine sono accadute altre cose e in un certo senso mi sono ritirato. Ma ora sono ritornato, quindi, non c’è nessun problema adesso: non posso ritirarmi ora”. Poi la domanda diretta: “Combatterai contro Chandler?”. Ed ecco la risposta: “Sì, contro Michael Chandler. Lo farò saltare in aria vedrete. Sì, lo dico e lo faccio. Chandler in estate, è certo”. Fin qui tutto normale. Peccato, però, che l’annuncio inatteso ha perso tutti in contropiede. In primis, il conduttore stesso. Poi tutto il mondo della Mma e addirittura l’avversario. Se ne ricava, che può essere stato l’ennesimo bluff di McGregor, l’unico a sapere del suo ritorno, di chi affronterà e, soprattutto, quando risalirà sull’ottagono. Chandler, infatti, su X ha scritto: “Non sono sicuro che sarò pronto per un incontro estivo. Tutto ciò è venuto fuori dal nulla, sono stato fuori dal giro. Potete chiedere a Dana di confermarlo?”. E Dana White, attuale presidente della Ultimate Fighting Championship, non ha mai rilasciato comunicati a riguardo. Il mistero si infittisce.

Chi è McGregor

In realtà, questo comportamento è l’ennesima dimostrazione di come sia davvero McGregor. Un ormai ex fighter che ha condotto una vita di intemperanze, stranezze e follie. Nel 2020, tra le tante follie, è stato anche arrestato in Corsica perché sospettato di tentata violenza ed “esibizione sessuale”. È nato a Dublino il 14 luglio 1988 e nella capitale irlandese da giovane ha lavorato come idraulico pur di mantenersi (suo padre, tassista, è anche un ex pugile), per poi diventare un simbolo della Mma, le arti marziali miste, laureandosi campione dei pesi leggeri e dei pesi piuma della Ufc tra il 2015 e il 2018 (è stato il primo a vincere il titolo mondiale della lega in due categorie di peso differenti). Insomma, di strada nella Mma ne ha fatta, eccome. Però, è uno che non ha mai avuto le idee chiare. Prima di quello che appare definitivo, si era già ritirato tre volte e tre volte era tornato per cercare di dire la sua. Una carriera comunque incredibile, che gli ha permesso di guadagnare, solo dagli incontri, 100 milioni di dollari. Peccato, appunto, che Conor aveva già annunciato il ritiro sia nel 2016 (tornato per sfidare Floyd Mayweather nell’agosto 2017, finito con un k.o. tecnico di McGregor alla decima ripresa) sia nel marzo 2019. Proprio dopo il secondo stop, Conor McGregor era tornato a combattere a gennaio vincendo in 40 secondi il match con Donald “Cowboy” Cerrone alla t-Mobile Arena di Las Vegas.

I dietrofront

Insomma, fa e disfa tutto lui. Come quando nel luglio 2019, un mese dopo il terzo ritiro, McGregor aveva dichiarato di voler affrontare Vincent Kennedy McMahon, attuale presidente e amministratore delegato della Wwe. Si è ritirato dalle scene da anni, ma in qualche occasione veniva sfidato in un match di wrestling, per esibizione. Le stranezze e le follie sono finite qui? Macché. Nell’elenco manca forse quella più clamorosa. Nell’aprire 2018 Conor aveva perso la testa durante un evento di arti marziali a New York, per poi finire in manette. Si era scagliato contro il pullman che trasportava alcuni atleti, lanciando transenne, pezzi di metallo e ogni genere di oggetto che gli capitava sotto mano. In un video si vedeva addirittura McGregor lanciare un dolly contro un finestrino laterale dell’autobus in movimento nel parcheggio del Barclays Center di Brooklyn.

Conor McGregor | ansa epa | @Adam Davis

La rissa con Khabib

Invece, quella per lui più pericolosa, avvenne qualche mese dopo l’episodio appena raccontato. A ottobre l’ex campione aveva perso contro il lottatore daghestano Khabib Nurmagomedov, uno che solo a nominarlo incute timore, non riuscendo a riconquistare la cintura di campione del mondo dei pesi leggeri. Un incontro perso per sottomissione e poi sfociato in rissa con l’avversario e il suo entourage (sospensione di sei mesi). E cosa dire del secondo arresto? A inizio 2019 a Miami: era stato accusato di furto e danneggiamento per avere strappato di mano e distrutto il telefono di un suo fan troppo insistente nella richiesta di una foto insieme a lui. Poi l’arresto in Corsica. Ma dopo quell’episodio ci sono state altre follie. L’ex fighter irlandese fa più notizia lontano dall’ottagono ed è per questo, forse, che ha deciso di fare l’annuncio choc.

Forse ci ha provato, forse ha provocato. Ma sta di fatto che, senza un comunicato ufficiale, le sue dichiarazioni non sono state prese in considerazione. Così come quando nel dicembre 2023 lanciò la sua ultima provocazione: “Irlanda, il tuo presidente”, scrisse su X. “Potenziale competizione se mi candido? Gerry, 78 anni. Bertie, 75. Enda, 74. Questi partiti si governano da soli e non governano il popolo. Oppure io: 35 anni, giovane, attivo, appassionato, pelle fresca. Ascolto. Sostengo. Mi adeguo. Non ho alcuna affiliazione/pregiudizio/favoritismo verso alcun partito. Non sarei io al potere come Presidente, popolo irlandese. Saremmo io e te”. E lì ebbe l’appoggio di Elon Musk: “Vinceresti tenendoli tutti in una sola mano. Non sarebbe giusto…”. Segnale di come l’irlandese punti spesso allo show. 

Salvatore Riggio

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