Gli azzurri nelle fasi preliminari giocano un po’ a nascondino, risparmiando le energie anche se non manca il finale con rissa dopo un 11-10 con l’Ungheria. Fatto è che all’atto finale il Settebello arriva dopo un percorso immacolato di sei vittorie e ritrova una Spagna che vuole restituire quanto subito due anni prima a Barcellona, vittoria in casa dell’avversario pronto a esplodere in scene di giubilo. Su Repubblica, Paolo Rossi scrive “è l’ Italia dell’ oro sicuro, nessun gruppo ha mai vinto altrettanto. Complimenti a Rudic. Ce l’ ha fatta ancora una volta: la sua squadra si è nascosta per tutto il torneo, dosando le forze per ogni partita, dal Kazakistan all’ Ungheria fino alla Croazia per arrivare “pulita mentalmente” e fresca alla finale con gli spagnoli. Partita impeccabile, quella dell’ Italia, ha vinto la gara anche sul piano delle statistiche, con una percentuale di errori minima. A mezzanotte i tifosi non hanno più voce. Ma anche Rudic, Attolico, Ferretti sul podio parlano con gli occhi, che brillano commossi. L’ inno di Mameli è la canzone più bella del mondo, al Foro Italico di Roma. Poveri spagnoli, non sono riusciti a vendicare Barcellona”. Finisce che la Spagna non vede la palla, la vittoria è nettissima, 10-5, il Corriere della Sera, rifacendosi al film di Nanni Moretti di cinque anni prima e ambientato in piscina, titola “Palombella azzurra in cima al mondo”. E Rudic può restituire ai suoi ragazzi i telefonini requisiti il primo giorno del ritiro.
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