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Verso Barcellona: 2005,   il giorno di Re Magno

STORIE. I Campionati Mondiali di Nuoto trovano finalmente la posizione definitiva nel calendario: cadenza biennale, negli anni dispari quindi lancio verso le Olimpiadi e occasione di rivincita l’anno successivo. Nel 2004 ad Atene, dopo l’exploit di Sydney 2000, il nuoto azzurro si è ritrovato normale, un argento per un implume sedicenne che farà molto parlare di sè Federica Pellegrini e il bronzo di quella che per almeno un decennio è stata la roccaforte delle vasche azzurre, la staffetta 4×200 metri stile libero. Arriva anche il quarto posto del ventiduenne Filippo Magnini al suo primo anno da nazionale nelle prove individuali.

Filippo, da Pesaro ma in quel periodo trapiantato prima a Torino e poi a Roma, costruisce la sua rivincita su quel quinto posto. Esplode proprio nel 2005, l’anno nel quale il mondo degli sport acquatici si ritrova a Montreal, dopo l’Oro dell’anno precedente nella gara regina, quella che fa sognare gli uomini jet della piscina, 100 metri stile libero. Quindici giorni prima dei Mondiali, allenandosi, in Florida, Magnini guarda in vasca Phelps e pensa ad alta voce “Non sei su un altro pianeta”. e aggiunge, aruspice dei futuri Campionati, “Non mi sento inferiore a nessuno. Posso andare a medaglia se nuoto come so e se poi è la giornata giusta posso pure di più. Bisogna restare sotto i 48 e mezzo”.

Forse pensa troppo ai 100 ma nei 200 ottiene il nono tempo e rimane fuori dalla finale, all-in, prendere o lasciare, si gioca tutto nei 100 metri orfani del primatista del mondo l’olandese Van Den Hoogenband. E arriva il giorno che consacra nella storia del nuoto Re Magno. “Un azzurro sul trono dei 100 metri stile libero, la gara regina del nuoto”, racconta su La Stampa Giorgio Viberti, “E’ successo giovedì notte ai Mondiali di Montreal. «Pippo» Magnini ventitreenne pesarese della Larus Roma, la stessa società di Massimiliano Rosolino. Un’impresa straordinaria per suspense – l’azzurro era soltanto quarto alla virata di metà gara – e per contenuti tecnici: la più veloce finale dei 100 mai disputata nella storia. Dopo una rimonta eccezionale nei secondi 50 metri, Magnini è infine riuscito a bruciare nell’ordine la coppia dei sudafricani Schoeman e Neethling, che erano saliti sui blocchi da favoriti dopo aver ottenuto i migliori ragguagli cronometrici delle semifinali. Per l’azzurro un 48”12 conclusivo che lima addirittura di 61 centesimi il suo personale e primato italiano, secondo tempo mai nuotato nella storia, dietro al 47*84 realizzato dall’olandese volante Pìeter Van Den Hoogenband alle Olimpiadi di Sydney 2000 che è ovviamente il record mondiale. Una crescita fenomenale per il velocista azzurro, che pure non è un corazziere nel fisico – 185 cm per 75 kg”.

 

 

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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