Jannik Sinner si è presentato a Wimbledon con la determinazione di chi sa trasformare le delusioni in benzina per alimentare la propria crescita. Dopo un esordio brillante contro Luca Nardi, regolato con un secco 6-4, 6-3, 6-0, il numero uno del mondo ha parlato con lucidità del suo momento, confermando ambizioni da fuoriclasse e una maturità che cresce partita dopo partita.
Dopo la vittoria, l’altoatesino ha analizzato un aspetto chiave del suo gioco: “Il servizio non è il mio punto debole. Certo, se servissi al 75% sarebbe meglio, ma ci stiamo lavorando tanto. Oggi, con il sole in faccia nelle prime fasi, ho dovuto modificare il lancio di palla, ma sento i progressi, partita dopo partita”, ha spiegato con soddisfazione.
Il coach Darren Cahill ha rivelato che il team si ispira anche a John Isner per migliorare questo fondamentale. Sinner ha sorriso: “Non lo sapevo, certo che guardiamo Isner, come tanti altri, ma ognuno ha il proprio servizio. Io provo a migliorare il mio osservando un po’ tutti, ma mantenendo sempre ciò che mi appartiene. Oggi mi sono sentito davvero bene, soprattutto con la prima”.
Parlando delle sue origini, il campione di Sesto Pusteria ha offerto uno spaccato della sua mentalità: “Siamo gente di montagna: quando si lavora, si lavora. Ho visto i miei genitori impegnati nel ristorante per giornate lunghissime, ma quando tornavano a casa c’erano sempre per me e mio fratello. Magari avevano mille problemi, come tutti, ma ci facevano sentire il loro affetto. Non esistono scorciatoie: la strada è quella, sai cosa devi fare per arrivare in cima”.
Impossibile non tornare con la mente alla finale persa al Roland Garros contro Carlos Alcaraz, in cui Sinner aveva avuto tre match-point: “Certo che ci penso, ma non mi spacco la testa. È stata una partita eccezionale e una sconfitta così ti fa venire voglia di lavorare ancora di più. Voglio dimostrare, prima di tutto a me stesso, che quella finale è alle spalle”.
Ora lo attende l’australiano Aleksandar Vukic al secondo turno: “È un gran servitore, ha un ottimo dritto. Non avrà nulla da perdere, ma io voglio giocare il mio tennis e continuare su questa strada”.
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