Federico Pellegrino
La Stampa dedica una fotogallery a Pellegrino

SCI DI FONDO (Oberhof). Sesto due settimane fa a Davos, secondo ieri ad Oberhof, sempre in una Sprint a Tecnica Libera, quella della prima tappa del Tour de Ski: sfruttando il fatto che il criterio della rotazione porterà a Sochi a giocarsi le medaglie della gara più veloce proprio in questa tecnica, il ventitreenne valdostano Federico Pellegrino, per quanto si è visto in questo inizio di stagione pare essere la migliore, forse l’unica, freccia all’arco dello sci nordico italiano per le prossime Olimpiadi. Sulla disastrata pista di Oberhof, uno stretto budello di neve riportata in mezzo ai prati battuto dalla pioggia, l’azzurro ha ottenuto ieri il tredicesimo tempo in qualificazione, vinto il quarto di finale, controllato agevolmente il secondo posto in semifinale per poi fare gara di testa con lo svedese Calle Halfvarsson in finale tentando anche una rimonta quasi impossibile negli ultimi venti metri che lo ha fatto chiudere a soli 30 centesimi dal primo posto, precedendo di una lunghezza il norvegese Martin Sundby.

Domani il Tour de Ski offrirà un’altra opportunità all’alfiere azzurro con la Sprint, sempre in Tecnica Libera, di Lenzerheide prima del probabile ritiro del valdostano in vista delle tappe più impegnative della prova che si concluderà il 5 gennaio con l’ormai celebre scalata del Cermis.

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