MOSCA 2013. Si chiude con un settimo posto e un po’ di rammarico il primo Mondiale di Alessia Trost, un grande futuro di fronte a lei nel Salto in Alto. La ventenne di Pordenone è perfetta a 1.89 e 1.93 poi si inceppa qualcosa a 1.97, misura che fa la selezione e che alla fine sapremo valga al primo tentativo la medaglia di Bronzo. Alessia sbaglia la prima prova e scendendo dai tappeti fa un smorfia e si tocca il flessore della gamba di stacco, ma è solo una sensazione. La seconda prova un po’ frettolosa per la partenza dei 5000 femminili non entra nella storia, la terza viene mancata per un’inezia, un battito di ciglia nel richiamo delle gambe. I suoi Mondiali, positivi, sono finiti: ora si lavora per le prossime gloriose tappe.
Sono in sei a superare 1.97: la statunitense Barrett, Anna Chicherova e Ruth Beitia con percorso netto, la russa Shkolina con un errore a 1.93, Emma Green al secondo tentativo, la polacca Kasprzycka al terzo. Due metri è l’ultimo setaccio per le medaglie in una progressione che a beneficio della brevità della gara non premia lo spettacolo: Barrett e Shkolina volano al primo tentativo, le altre si arrendono e la medaglia di Bronza va ex aequo a Chicherova e Beitia. La Shkolina che non ti aspetti piazza la stoccata vincente valicando l’asticella a 2.03 al primo tentativo è Oro mentre si spegne la luce sull’Argento di Brigetta Barrett.
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