La riassumiamo, invitandovi a leggere la versione completa sulle pagine di Atleticalive. I problemi con la struttura dell’Atletica italiana sono iniziati per Tamara Apostolico nel 2007, ” speravo che dopo titoli e record italiano avrei avuto la possibilità di esprimermi da professionista come avrei ben sperato. Invece mi sono vista sorpassare da atleti ritenuti “talenti” che a mala pena riuscivano ad ottenere il minimo di qualificazioni alle rassegne internazionali”. La ragazza ha le idee chiare e decide di trasferirsi in Romania ad allenarsi con Nicoleta Grasu: i risultati non bastano e Tamara non riesce ad entrare in un gruppo sportivo militare. Le viene prospetta la possibilità di ingresso se parteciperà alle Olimpiadi di Londra e la Apostolica si trasferisce ad allenarsi in Ungheria concentrata sul raggiungimento del minimo olimpico. Ottiene il minimo B, come detto è finalista agli Europei… e il resto potete leggerlo su Atleticalive.
Il morale della favola è che Tamara si è laureata, conosce quattro lingue ma ha lasciato l’Atletica italiana che si è lasciata sfuggire un talento in nome di vicende che poco hanno a che vedere con il merito e i risultati.
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