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Bene Schembri-Caravelli   ko Greco, fuori Donato

Foto: Colombo/FIDAL

MOSCA 2013. Daniele Greco si blocca al primo salto, un grave problema al bicipite femorale sinistro lo inchioda nella sabbia, deve essere aiutato a rialzarsi, si accascia piangente. Il suo Mondiale è finito prima di incominciare, prova ma fatica anche a camminare, le lacrime prima per il dolore e poi per la delusione solcano il suo viso e si avvia verso gli spogliatoi. E’ l’immagine choc di prima mattina dalla pedana delle qualificazioni del Salto Triplo sulla quale erano riposte molte speranze in casa azzurra. Fabrizio Donato, trentasette anni l’altroieri e Bronzo un anno fa alle Olimpiadi di Londra, litiga come ogni tanto gli capita con la pedana: 16.53, nullo, 16.20, 16.53. Troppo poco per una qualificazione che pure era posta solo 10 centimetri più lontano, al 16.63 misurato al francese Gaetan Saku Bafuanga Baya, un nome che ci si impiega più tempo a leggerlo che a vedere il suo salto.

Tutti i fari erano sul duo Greco-Donato e dal mazzo l’Italia trova il finalista nel regolarissimo Fabrizio Schembri, trentadue anni da Saronno con 16.98 quest’anno a Milano, che zitto zitto alla terza partecipazione mondiale trova la sua prima finale: 16.57 al primo salto, 16.83 al secondo che gli vale la nona misura di qualificazione. “Stamattina abbiamo fatto il difficile”, dichiara in mixed zone, “in finale posso divertirmi”, c’è bisogno di un po’ di divertimento in questi giorni moscoviti azzurro tenebra,

A dare un po’ di colore è Marzia Caravelli nelle batterie dei 100 ostacoli: nel lotto delle partenti del suo turno ha il quinto tempo ma trova le giuste frequenze e conquista un buon secondo posto, 13″07 per lei, un altro modello di regolarità. Cade, invece, nel setaccio Veronica Borsi, fisicamente malconcia, che chiude al quinto posto in 13″35 la sua batteria. Inutile pensare che nel turno precedente con questo tempo si sarebbe potuta giocare il quarto posto e la qualificazione diretta, tutte le altre sono troppo lontane. Come è lontano il mese di giugno con 3 sub 13 secondi in 11 giorni.

Crolla anche Enrico Demonte nelle qualificazioni dei 200 metri; una partenza falsa che in altri tempi avrebbe fatto scattare la squalifica, e poi una corsa decisamente al di sotto delle sue stesse attese, un anonimo 21″13 che lo ributta ai livelli dello scorso anno dopo lo squillo del 20″45 di La Chaux De Fonds, 40 giorni fa.

 

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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