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Coppa Italia, Juventus – Inter, sfida da… Var West

Inter e Juventus si giocano il ritorno della semifinale di Coppa Italia. Sfida, tanto per cambiare, condita dalle polemiche. Lukaku torna in campo dopo la “grazia”, fra le proteste dei bianconeri. Un caso che scrive l’ennesimo capitolo di una sfida che, storicamente, fatica a essere normale. Anzi, quanto accaduto è quasi risibile rispetto al passato.

I casi da Var… West

Il primo caso antesignano di… live review è nella stagione 1996/1997. Si gioca a San Siro che esplode quando Zamorano fa da sponda, Ganz calcia, Peruzzi non trattiene e sulla ribattuta l’attaccante segna. La Juve protesta. Fuorigioco o no? Il guardalinee non sbandiera ma dopo un paio di minuti di confronto Collina cambia idea e chiede scusa alla panchina nerazzurra, ma aveva ragione. Campionato 1997/98: la madre di tutte le polemiche, il frutto avvelenato. Juve avanti con Del Piero. Ronaldo prova a raddrizzare la sfida, ma si scontra in piena area di rigore con Iuliano. Blocco? Rigore? Ceccarini dice no e mentre mezza Inter protesta, la Juve gioca, ribalta il campo e si presenta in area di rigore nerazzurra. L’arbitro concede rigore alla Juventus per fallo di West. Del Piero sbaglia ma la partita di fatto finisce lì e c’è tempo anche per l’espulsione di Ze Elias.

Che ne sanno i 2000

Romelu LukakuRomelu Lukaku
Immagine | Ansa

Altro caso: Inter-Juventus del 2002/2003 che passa alla storia come la notte di Toldo. Juve in vantaggio all’87’ con Del Piero su rigore molto discusso. Solito parapiglia. Espulsi Morfeo e Conte. Gara incanalata verso il bianconero ma al 95′, Toldo, mandato avanti da Cuper, si scontra con Buffon e segna il gol del pareggio. Collina concede la rete ai nerazzurri malgrado le proteste furibonde dei giocatori della Juventus. Precedenti anche in Coppa Italia: nel 2016/2017 la Juve domina la semifinale d’andata e vince 3-0. Restituito dai nerazzurri al ritorno. Si va ai rigori e l’errore di Palacio dà luce verde ai bianconeri. Nel 2020/2021 la doppia sfida (1-2 a San Siro, 0-0 all’Allianz, passa la Juve) finisce nei libri di storia per la memorabile lite fra Antonio Conte e Andrea Agnelli.

A porte aperte e chiuse

Immagine | Ansa

Il destino ha anche il senso dell’umorismo. Juventus – Inter, allo Stadium, è anche una sfida spartiacque della storia. Si gioca l’ultima giornata di campionato prima dello stop per il lockdown. Era l’8 marzo del 2020, l’ultimo giorno di un’era… precedente. Da quella partita è cambiato il mondo. Una sfida che fa paio con una partita a porte aperte che ha scritto la storia di un campionato: 16 aprile del 1961. Juve – Inter decide lo scudetto. Il Comunale di Torino non può contenere gli spettatori. Sfida sospesa per ordine pubblico. La Lega assegna la vittoria a tavolino all’Inter, ma la Corte Federale ribalta la sentenza e ordina la ripetizione della gara. L’Inter non ci sta e per protesta, manda in campo la squadra primavera. Finisce 9-1 per i bianconeri. Si tratta dell’ultima partita di Boniperti ma anche della prima rete di Mazzola con la maglia dell’Inter. Nonché il primo capitolo di una storia che con ogni probabilità ne regalerà molti altri…

Luigi Pellicone

43 anni, laureato in Lettere Moderne giornalista dal 2007. Da quando la serie A ha deciso di fare a meno del mio talento, ho riversato i miei lampi di classe nella scrittura. Seguo sport e politica sul campo senza soluzione di continuità. Circondato da sole donne in famiglia, mi preparo per le Olimpiadi fra 3000 siepi, salto in alto, in lungo e corsa a ostacoli, inseguendo, spesso invano, il mio inaffidabile labrador. Alle spalle, un paio di vite spese fra agenzie di stampa, quotidiani e siti web. Un presente e un futuro ovviamente, tutto da scrivere

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