Facebook Twitter Instagram
    Trending
    • Olimpiadi e politica: il piano di Bach…
    • Ullrich, l’amara confessione: “ai miei tempi il ciclismo…”
    • Parigi 2024, penultima chiamata per la boxe
    • Sci Alpino, si comincia: tutti a caccia di Odermatt
    • Parigi 2024, Pentathlon Moderno: il sogno di Giorgio Malan
    • Parigi 2024, il ciclismo italiano ottavo nel ranking mondiale
    • Oscar Pistorius, sì della Corte: avrà la libertà condizionale
    • Parigi 2024, occhio al clima: le medaglie si vincono così…
    OlympiaLab
    • Sport invernali
    • Sport olimpici
    • Parigi 2024
    • Milano Cortina 2026
    • Cerchi e palazzi
    • Eroi moderni
    OlympiaLab
    Home»Notizie»Da Lukaku a Umtiti e Zoro: quando il razzismo entra nel calcio
    Notizie

    Da Lukaku a Umtiti e Zoro: quando il razzismo entra nel calcio

    Esplode il caso Lukaku. Le immagini poco edificanti del finale della gara di andata delle semifinali di Coppa Italia riapre la questione legata al razzismo nel mondo del calcio
    Luigi PelliconeBy Luigi Pellicone6 Aprile 2023Updated:7 Aprile 2023Nessun commento3 Mins Read
    Romelu Lukaku
    Immagine | Ansa

    Esplode il caso Lukaku. Le orribili immagini del finale della gara di andata delle semifinali di Coppa Italia tra Juventus e Inter riaprono la questione legata al razzismo nel mondo del calcio. Un problema che in Italia sta diventando endemico. È di poche settimane fa la vicenda legata a Umtiti, quando il calciatore del Lecce ha lasciato il campo in lacrime in seguito agli insulti che gli sono stati rivolti dai tifosi della Lazio.

    Una serie lunga e triste di episodi

    A Lukaku è già capitato di essere al centro di polemiche legate a discriminazioni e pregiudizi. Esattamente come al calcio italiano che ha una lunga e triste serie di episodi. Nel marzo del 2022 è toccato al portiere del Milan, Mike Maignan, che è stato bersagliato da fischi e ululati durante la sfida contro il Cagliari. La sua reazione è arrivata su Instagram: una scimmia che fa il gesto dell’ombrello. Prima del portiere del Milan è toccato all’attuale calciatore del Chelsea, ex Napoli, Kalidou Koulibaly. Il centrale, in una sfida contro l’Inter, perde la testa dopo i tanti insulti piovuti dagli spalti. Prima prende un’ammonizione per una trattenuta all’avversario, poi il rosso per aver applaudito la decisione dell’arbitro. Un gesto, spiegherà, dettato dalla frustrazione. Squalificato, come da regolamento, ma sommerso di attestati di solidarietà.

    Anche Moise Kean, nell’ultima parte di campionato della sua prima esperienza alla Juventus, è insultato dai tifosi del Cagliari e risponde sul campo, segnando ed esultando loro in faccia. Mario Balotelli ai tempi del Brescia, esasperato dai “buu”, calcia il pallone contro uno spicchio del “Bentegodi” a Verona, qualcosa di già visto qualche anno prima quando Prince Boateng, con la maglia del Milan, ha la stessa reazione verso una parte dei tifosi della Pro Patria.

    Tutto il mondo è paese: Saka, Sancho, Rashford e non solo

    Bukayo Saka
    Immagine | Epa

    Il razzismo non è un problema che riguarda solo l’Italia. In Spagna, Vinicius, calciatore del Real Madrid, ha lottato quasi ogni settimana con l’intolleranza e la cattiveria dei tifosi avversari. Esattamente come il suo collega dell’Athletic Bilbao, Inaki Williams. Fischi e provocazioni tollerati da Dani Alves, che ha risposto a chi lo insultava in una sfida contro il Villarreal… mangiando la banana che gli era stata tirata dagli spalti.

    In Inghilterra, uno dei casi più eclatanti legati alla discriminazione risale al 2021 e alla finale di Wembley quando la nazionale padrona di casa perde il titolo di Campione d’Europa ai calci di rigore contro l’Italia. Decisivi gli errori di Rashford, Sancho e Saka che sono stati presi di mira dagli haters e vittima di abusi mediatici a sfondo razzista per il colore della loro pelle. Anche Pogba è stato vittima dell’odio mediatico, ai tempi dello United. Ancora per un rigore sbagliato, in occasione di una sfida contro il Wolverhampton…

    No basta, io esco

    Zoro, Adriano e Martins
    Immagine | Ansa

    Il caso più eclatante in Italia risale però a un Messina – Inter del 2005. Protagonista, Marco Andrè Zoro che al 21’ della sfida contro i nerazzurri prende il pallone e se lo porta sottobraccio fra lo sguardo a metà fra l’incredulo e triste di compagni e avversari. Zoro non ne poteva più di sentire gli ululati razzisti. Il giocatore vuole far sospendere la partita. Adriano e Martins gli restituiscono la serenità per proseguirla. Una pagina tristissima. Ancor più amaro constatare che da allora sono passati più di quindici anni e poco o nulla sia cambiato…

    Marco André Zoro Mario Balotelli razzismo Romelu Lukaku
    Luigi Pellicone
    Luigi Pellicone

    43 anni, laureato in Lettere Moderne giornalista dal 2007. Da quando la serie A ha deciso di fare a meno del mio talento, ho riversato i miei lampi di classe nella scrittura. Seguo sport e politica sul campo senza soluzione di continuità. Circondato da sole donne in famiglia, mi preparo per le Olimpiadi fra 3000 siepi, salto in alto, in lungo e corsa a ostacoli, inseguendo, spesso invano, il mio inaffidabile labrador. Alle spalle, un paio di vite spese fra agenzie di stampa, quotidiani e siti web. Un presente e un futuro ovviamente, tutto da scrivere

    Related Posts

    Ciclismo, il Tour of Britain: una corsa senza appeal

    12 Settembre 2023

    Basket, la caduta degli Dei: cosa succede alla Spagna?

    4 Settembre 2023

    Pallavolo, Italia femminile che flop: Parigi 2024 a rischio?

    4 Settembre 2023

    Comments are closed.

    Ultime news

    Olimpiadi e politica: il piano di Bach…

    25 Novembre 2023

    Ullrich, l’amara confessione: “ai miei tempi il ciclismo…”

    22 Novembre 2023

    Parigi 2024, penultima chiamata per la boxe

    9 Novembre 2023

    Sci Alpino, si comincia: tutti a caccia di Odermatt

    3 Novembre 2023
    • Home
    • Redazione
    • Privacy Policy
    • Disclaimer
    • Pubblicità
    • Terms of Service
    • Contattaci
    Copyright © 2023 | Olympialab.com proprietà di Editorially Srl - Via Assisi 21 - 00181 Roma - P.Iva 16947451007 | legal@editorially.it | redazione@editorially.it

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.