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Coppa Italia, storia di un trofeo troppo spesso snobbato…

La Coppa Italia non è mai stata “amica” del campionato. Snobbata dalle big, è nata dopo vicende abbastanza complicate. Corre l’anno 1921 quando la spaccatura all’interno della FIGC porta alla formazione della CSI, la Confederazione Calcistica Italiana che gioca un campionato… a parte. Inaccettabile. La frattura si ricompone nel 1922, con la creazione di un torneo parallelo al campionato e con il brivido dell’eliminazione diretta. Nasce così la Coppa Italia che però ha interesse quasi nullo. Non a caso vinse il Vado. Così no. Competizione cassata e ripresa nel 1926/1927 senza però riuscire a essere portata a termine per la difficoltà di incastrarla nel calendario. Insomma, una agonia sportiva. Solo nel 1935, la competizione trova una dignità sportiva diventando un torneo continuativo.

Nata… disobbediente: un trofeo dalla storia complicata

Immagine | Wikipedia

La Coppa Italia è nata e cresciuta fra varie difficoltà non solo come torneo, ma anche come trofeo. Quella in palio a Roma non è neanche lontana parente dalla coppa sollevata dal Vado che è andata distrutta. La FIGC ne ha realizzato una copia nel 1992, ancora esposta nella Cassa di Risparmio di Savona di Vado Ligure. Anche la Coppa in palio dal 1936 al 1943 è stata deposta, esattamente come quella in uso nel 1958 e nel 1959. Solo nel 1960 la Lega decise di commissionare a una azienda milanese il modello definitivo, fabbricato in oro puro, che vide la luce nello stesso anno. Altrettanto complicata la storia legata alla coccarda, simbolo della vittoria della competizione. In primis, era in rosso, bianco e verde dall’esterno all’interno. Dal 1985/1986 però si passò dall’esterno verde. Il rosso esterno torna nel 1988/1989, poi nuovo dietro front: nel 2006/2007 è tornata all’attuale e originaria tipologia.

Lo specialista non è Inzaghi, ma Roberto Mancini

Immagine | Ansa

Con le affermazioni negli ultimi anni e una presenza pressoché costante in finale con le sue squadre, Simone Inzaghi si è guadagnato i galloni di specialista delle finali di Coppa in Italia. In realtà, il tecnico è ben messo ma è ancora abbastanza lontano dai big storici della competizione. Massimiliano Allegri, alla guida della Juventus, ha centrato un doppio record. Quattro edizioni vinte consecutivamente e tutte con la stessa squadra. Quattro coppe Italia anche per Roberto Mancini e Sven Goran Eriksson che però hanno vinto con tre squadre diverse. Inter, Fiorentina e Lazio per l’attuale CT, Roma, Lazio e Sampdoria per lo svedese. In generale la competizione sorride a Roberto Mancini che l’ha vinta per ben 10 volte, sei da calciatore (quattro con la Sampdoria e due con la Lazio) e altre quattro in panchina.

Luigi Pellicone

43 anni, laureato in Lettere Moderne giornalista dal 2007. Da quando la serie A ha deciso di fare a meno del mio talento, ho riversato i miei lampi di classe nella scrittura. Seguo sport e politica sul campo senza soluzione di continuità. Circondato da sole donne in famiglia, mi preparo per le Olimpiadi fra 3000 siepi, salto in alto, in lungo e corsa a ostacoli, inseguendo, spesso invano, il mio inaffidabile labrador. Alle spalle, un paio di vite spese fra agenzie di stampa, quotidiani e siti web. Un presente e un futuro ovviamente, tutto da scrivere

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