Grandi interpreti anche sugli ostacoli: nei 110 maschile lo statunitense David Oliver e nei 400 femminili la ceca Hejnova; ma saranno i concorsi, normalmente sacrificati nei meeting, a mettere in scena una sfilata di medaglie d’Oro. Il lunghista russo Menkov, la triplista colombiana Ibarguen e nei lanci Valerie Adams e Christina Obergfoll.
Una citazione a parte merita la gara del Salto in Alto femminile che vede iscritte sette delle prime otto classificate a Mosca, una vera e propria rivincita dove manca solo la spagnola Ruth Beitia ma si aggiunge l’incomodo russo costituito da Mariya Kuchina, coetanea di Alessia Trost e sua fiera avversaria in tutte le gare giovanili degli ultimi anni. La friulana a Stoccolma ritrova l’Oro mondiale Shkolina, la statunitense Barrett, Anna Chicherova, Emma Green, le polacche Kasprzicka e Stepaniuk. Un’occasione per salire in alto smaltite le pressioni mondiali.
A Stoccolma ci sarà anche Libania Grenot, reduce dall’ottimo 50″47 con finale mancata per soli tredici centesimi dei Mondiali. A Stoccolma la cubana dal passaporto italiano correrà con due delle finaliste di Mosca, l’americana Francena McCorory, accreditata di un 49.86, e la giamaicana Novlene Williams-Mills, quest’anno capace di un 50.01 (ma con PB di 49.63). E’ da tenere d’occhio anche un’altra ‘sub-50’ come la giamaicana Rosemarie Whyte, in una gara che, sulla prova secca, potrebbe trascinare a riscontri cronometrici di rilievo.
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