Eroi moderni

Evenepoel, che record: da Tenerife al Giro il passo è breve… meno di un’ora

Remco Evenepoel si fa sentire. Quella del Campione del Mondo è stata una delle grandi assenze di questa settimana in gare come la Parigi-Nizza e la Tirreno-Adriatico, dove hanno gareggiato e vinto altri grandi big del gruppo come Vingegaard, Pogacar e Roglic. Tuttavia, pur senza il confronto diretto, il ciclista belga continua a mettere in mostra un ritmo molto alto. Quanto basta per preoccupare gli avversari.

Immagine | Ansa

In altezza più che in… lunghezza

Evenepoel, in questo inizio di stagione, ha preferito lavorare sull’altitudine. E dal ritiro a Tenerife ha lanciato un segnale forte e chiaro. Ci sono anche io. Ha infatti fatto segnare un nuovo record sulla salita del Teide, dopo aver completato i 24,5 chilometri di salita con un dislivello di 1.347 metri e una pendenza media del 5,5% in un tempo di 56 minuti e 25 secondi a una media di 26,1 km/h. E subito dopo la sua grande impresa, il team Soudal Quick-Step ne ha confermato il ritorno alle competizioni a partire da lunedì prossimo nella Vuelta della Catalunya , gara in cui Evenepoel farà il suo debutto. Nel frattempo, con questo record, il belga diventa il quarto ciclista ad aver impiegato meno di un’ora a completare la salita del Teide, davanti a Jonas Hjorth (58’ e 21 secondi), Louis Vervaeke (59’08’’) e Chris Froome (59’20’’). La differenza rispetto agli tre è il cronometro…

Immagine | EPA @DEAN LEWINS

Una squadra a suo supporto

Evenepoel dunque è pronto a scendere in pista, supportato da una squadra che lo aiuterà in montagna. Una scelta non casuale quella del suo team, consapevole che per il belga i prossimi saranno dei test molto impegnativi. Evenepoel dovrà affrontare Roglic, Carapaz, João Almeida, Yates, Thomas e Landa prima di rifinire la preparazione in vista di un’altra delle sue grandi sfide per il 2023: le ambizioni sono note. Il belga è a caccia della seconda affermazione nelle grandi corse a tappe nel prossimo Giro d’Italia. Il mirino è puntato sulla corsa e la maglia rosa. Un qualcosa  che ha solo assaporato nel 2021 dopo aver passato le prime 15 tappe nella top-10 della classifica generale e la caduta durante la 17ª tappa che lo ha costretto al ritiro. Dopo il 2022 che gli ha lasciato in eredità la Liegi, la vittoria nel Mondiale e la Vuelta di Spagna, il dado è tratto. Vuole il Giro e la maglia rosa, competizione in cui Evenepoel potrebbe far paura se manterrà lo stato di forma che ha già mostrato dopo aver polverizzato il record di salita sul Teide.

Luigi Pellicone

43 anni, laureato in Lettere Moderne giornalista dal 2007. Da quando la serie A ha deciso di fare a meno del mio talento, ho riversato i miei lampi di classe nella scrittura. Seguo sport e politica sul campo senza soluzione di continuità. Circondato da sole donne in famiglia, mi preparo per le Olimpiadi fra 3000 siepi, salto in alto, in lungo e corsa a ostacoli, inseguendo, spesso invano, il mio inaffidabile labrador. Alle spalle, un paio di vite spese fra agenzie di stampa, quotidiani e siti web. Un presente e un futuro ovviamente, tutto da scrivere

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