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Fondo: Pellegrino al sito FISI, “Ho finito la benzina”

Federico Pellegrino (Foto:FISI)

SOCHI 2014. “So che davanti a me ho parecchi anni di carriera, continuerò ad allenarmi e migliorare il livello dove ormai sono. I primi dieci del mondo sono alla mia portata, i primi tre magari non ancora. Il numero 3 di qualifica è un buon numero ma gli tocca correre sempre nell’ultima batteria, per cui i tempi di recupero sono limitati e il mio corpo ne risente”. Sono le prime parole di Federico Pellegrino dopo l’eliminazione nella semifinale della Sprint a Tecnica Libera nella quale partiva con qualche favore del pronostico almeno per salire sul podio. Parlando sul sito FISI il valdostano continua “Questo è un aspetto che devo migliorare, non è una scusa. Non ho mai gareggiato su un tracciato così tosto, negli ultimi anni si è deciso di specializzare gli sprint su piste più corte. qui è stata invece preparata una pista diversa, anche se l’ordine d’arrivo vede nelle prime posizioni solo specialisti. Non ci sono scuse, non ho nula da recrimnare perchè ho lavorato tanto, sono arrivato a poco da una grandissimo risultato, sto continuando un percorso di crescita, continuerò così anche nei prossimi anni per migliorare sempre di più. Non mi sento arrabbiato, ho fatto ciò che dovevo fare cercando di risparmiare nei quarti e mettermi davanti in semifinale, purtroppo quando si è trattato di accelerare avevo finito la benzina. Continuerò a sognare”.

Decisamente più serena e Gaia Vuerich, settima e prima delle escluse dalla finale nella gara femminile: “Peccato non essere riuscita a passare in finale per così pochi decimi. Sono comunque soddisfatta, ho raggiunto il risultato minimo che mi ero prefissata, mi rimane soltanto un piccolo rammarico per la semifinale perchè sono rimasta leggermente attardata sulla salita e nel rettilineo conclusivo avevo recuperato bene perchè sentivo di avere ancora gambe buone, mi è mancato qualche metro”.

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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