Sport invernali

Francesco De Fabiani, una vita da mediano… in sci

Francesco De Fabiani non è esattamente un atleta di primo pelo. È un classe 1993 nato il 21 aprile ad Aosta. Trascorre i primi anni a Gressoney-Saint-Jean, una città dove è praticamente impossibile non imparare a sciare… anche prima di camminare.

Il ragazzo si farà… e si è fatto bene

E le prime discese lasciano subito l’impressione che il ragazzo, con gli sci ai piedi, ci sappia fare. Colleziona una serie di successi che lo porta immediatamente nel giro della nazionale azzurra. Nel 2011 esordisce nel mondiale Juniores e due anni dopo gareggia con i big. Una crescita lenta, ma costante la sua, caratterizzata da risultati sempre più confortanti. Nel 2019 conquista il primo podio nella sua Cogne dove abbina anche un bronzo a squadre. Una medaglia inseguita a lungo che lo consacra come uno dei migliori interpreti della disciplina. Nei giochi invernali di Pechino, nel 2022, però delude un po’ le aspettative piazzandosi al 18esimo posto nella 15 km e al 35esimo nello sprint.

Immagine | Wikimedia Commons @Granada

Lontano dalla zona medaglie anche nello sprint a squadre e nella staffetta. La rivincita arriva ai Mondiali di Planica 2023 ha vinto la medaglia d’argento nella sprint a squadre ed è stato 18º nella sprint. Il suo palmares è di un argento e un bronzo (2019) mentre in Coppa del mondo ha come record il settimo posto nella classifica generale del 2019. Ha collezionto 8 podi, 3 individuali e cinque a squadre, tre vittorie, una individuale, 2 a squadre, tre secondi posti, 2 individuali e uno a squadre mentre i 2 terzi posti sono arrivati sempre a squadra.

Un atleta molto riservato: una scelta che paga

Immagine | Envato Elements

Un leone quando deve spingere forte sugli sci, quanto discreto lontano dalle piste. Quando si toglie la tuta da sportivo, di De Fabiani resta molto poco da sapere della sua vita privata. De Fabiani non ha molto da raccontare di sé, preferisce far parlare i risultati. Anche il profilo Instagram è legato soprattutto a foto e post dedicate alle attività sportive. Ha separato nettamente la sfera quotidiana dalla luce dei riflettori. Una scelta evidentemente dettata dalla volontà di proteggere gli affetti dalla pressione che ogni sportivo ha su di sé e che i risultati, se continua così, alimenterà. Non è detto però che sia un male restare lontano dalla notorietà e dalle cronache non sportive, specialmente se questa decisione ha portato a dei frutti così copiosi dal punto di vista dei risultati.

Luigi Pellicone

43 anni, laureato in Lettere Moderne giornalista dal 2007. Da quando la serie A ha deciso di fare a meno del mio talento, ho riversato i miei lampi di classe nella scrittura. Seguo sport e politica sul campo senza soluzione di continuità. Circondato da sole donne in famiglia, mi preparo per le Olimpiadi fra 3000 siepi, salto in alto, in lungo e corsa a ostacoli, inseguendo, spesso invano, il mio inaffidabile labrador. Alle spalle, un paio di vite spese fra agenzie di stampa, quotidiani e siti web. Un presente e un futuro ovviamente, tutto da scrivere

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