ATLETICA. Come un leone che sente l’odore del sangue della sua preda. Già, con la stessa capacità di reazione di una fiera Justin Gatlin, discusso capofila della batteria di frecce americane alla ricerca della riconquista del regno della velocità umana, ha dato risposta al “sanguinante” momento di Usain Bolt. Per avvisare il giamaicano infortunato, il campione Olimpico di Atene 2004, ha segnato i Trials di Atletica in corso di svolgimento a Eugene vincendo la semifinale della competizione con un 9’83” poi “ribassato a 9’80” nella finale nella quale ha trovato la valida resistenza di Trayvon Bromell (9″84) e Marvin Bracy (9″98). Male la prestazione di Tyson Gay, quindo in 10″03 e ridotto, di conseguenza, al ruolo di paggetto staffettista.
Certo non deve sentirsi benone il buon Usain, se è vero che, lasciato libero, il delfino Yohan Blake continua a scorazzare nelle dominazioni private di Bolt illuminando, nei Trials giamaicani, anche la finale dei 200 metri (senza il re) con il tempo, peraltro piuttosto normale da quelle parti, di 20″29.
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