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Giochi del Mediterraneo: tra anacronismo e attualità

TORINO. Nati nel 1951 con l’intento di favorire l’incontro tra i movimenti sportivi dei paesi che gravitano intorno al Mare Nostrum, come era chiamato dagli antichi romani, i Giochi del Mediterraneo hanno assolto bene questo compito per alcuni decadi nelle quali le occasioni di incontro agonistico erano sporadiche. Con il passare del tempo, in un momento storico nel quale i calendari di tutte le discipline hanno visto fiorire Campionati Mondiali, Coppe del Mondo, World League e nel quale gli stessi campionati continentali rischiano di essere messi in discussione dalla globalizzazione incombente, l’evento che da giovedì vedrà svolgersi la sua diciassettesima edizione nella turca Mersin è diventato vieppiù anacronistico. Molte nazioni delle ventiquattro partecipanti invieranno nazionali sperimentali o giovanili e forse solo l’Italia invierà una squadra all’altezza di manifestazioni di più alto lignaggio, la più grande di sempre, per raccogliere l’usuale messe di medaglie – a Pescara nel 2009 furono 176, 64 delle quali d’Oro – utile più per le bacheche che per determinare il reale valore del nostro movimento sportivo.

In ogni caso si dovrà guardare con attenzione a Mersin, se non per i contenuti puramente sportivi, per gli aspetti geopolitici del mondo dello sport legati alla manifestazione: prima di tutto, Mersin fu scelta per sostituire Volos in piena crisi greca e nessuno si sarebbe atteso di trovarsi in una Turchia da una parte travolta dalle manifestazioni di piazza e disperatamente alla ricerca, dall’altra, di supporto per la candidatura olimpica per il 2020 di Istanbul. Ancora assenti Israele e Palestina che, se e quando entreranno nella famiglia, saranno chiamate ad esordire nello stesso momento senza cammini preferenziali, questa edizione vedrà l’esordio della Macedonia. A quattro anni da Pescara 2009, i paesi meridionali si ritroveranno dopo i movimenti della primavera araba mentre la Siria parteciperà ancora scossa da una sanguinolenta guerra civile. Sarà la prima edizione, insomma, dei Giochi del “Nuovo” Mediterraneo.

 

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contenuto ceduto in esclusiva dall’agenzia alaNEWS. Riproduzione vietata. Anno 2013

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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