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Oussama Mellouli,   lo squalo del Mediterraneo

Foto: RFEN

BARCELLONA 2013. E’ il tunisino Oussama Mellouli, con il suo trionfo nei 5 km di Fondo nelle acque del porto di Barcellona, il personaggio da copertina della prima giornata dei quindicesimi Campionati Mondiali di Sport Acquatici.

Nato a La Marsa il 16 febbraio 1984, Mellouli dopo un passaggio, dai 15 anni, di studi a Marsiglia, si è trasferito negli Stati Uniti presso l’Università della California del Sud (USC) dove ha avuto modo di gareggiare con i famosi USC Trojans. E continua ad allenarsi a Los Angeles pur mantenendo legami affettivi con la sua patria.

Il tunisino nella sua carriera ha conquistato due medaglie d’Oro e tre medaglie di Bronzo alle Olimpiadi e un Oro, due Argenti e tre Bronzi ai Mondiali in vasca lunga accompagnati da due Ori, un Argento e tre Bronzi in vasca corta. In effetti ai Campionati Mondiali in vasca lunga si aggiungerebbero l’Oro degli 800 stile libero ei il Bronzo dei 400 a Melbourne 2007 cancellati da una squalifica per doping che getta un’ombra sulla sua carriera. Mellouli venne, infatti, trovato positivo alle amfetamine e, nonostante un semplice richiamo della Federazione tunisiana, e la FINA, dopo un ricorso al TAR, ottenne la squalifica con effetti retroattivi a far data dal controllo avvenuto nel novembre del 2006.

Ritorntao in vasca per le Olimpiadi di Pechino si tolse lo sfizio di battere il primatista del mondo Grant Hackett nei 15oo stile libero diventando il primo nuotatore africano a vincere una medaglia d’Oro olimpica. L’anno successivo si ripetè ai Campionati Mondiali di Roma con la seconda prestazione mondiale di sempre.

Nel 2012 ha segnato il suo nome nel libro dei record: primo atleta a salire, nella stessa Olimpiade, sul podio in vasca e in acque libere vincendo i 10 km ad Hyde Park e il Bronzo nei 1500 stile libero.

 

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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