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Ai Mondiali IPC   manca la TV italiana

ATLETICA (Lione). Si sta svolgendo, con grandi successi italiani, una splendida edizione dei Campionati Mondiali di Atletica Paralimpica, ma le televisioni di stato e non, finito l’effetto Pistorius che ha dopato l’attenzione per un quadriennio, stanno trascurando completamente la manifestazione che per fortuna ha la solita perfetta copertura del Comitato Paralimpico Internazionale attraverso il suo canale YouTube, ripreso anche da Olympialab, che trasmette ogni minuto della rassegna mondiale.

Come segnala Claudio Arrigoni nel suo blog Paralimpici è arrivata notizia di una lettera, che sottoscriviamo al 100%, che la deputata Laura Coccia, grande atleta paralimpica  in passato proprio in questa disciplina, ha inviato al presidente della Commissione sulla Vigilanza Rai per protestare contro la mancata trasmissione dei Mondiali

On.le Roberto Fico Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

e.p.c. Dott. Luigi Gubitosi Direttore Generale Rai

Dott. Maura Mazza Direttore Rai Sport

Avv. Luca Pancalli Presidente C.I.P.

Onorevole Presidente,

con la presente vorrei segnalarle con rammarico la mancata copertura da parte della Rai di un evento sportivo importante come i Mondiali di atletica leggera IPC, comunemente noti come paralimpici.

Sinceramente non comprendo le ragioni che abbiano spinto la televisione di Stato a non valutare l’opportunità di dare il dovuto spazio ad una manifestazione che in molte occasioni ha suscitato l’interesse del vasto pubblico e che rappresenta, a tutti gli effetti, un potente strumento di trasmissione culturale e sociale. In tal senso, mi pare sufficiente ricordare il successo ottenuto -anche in termini di dati auditel- dai Giochi Paralimpici svolti a Londra lo scorso settembre. Un’occasione magnifica per rilanciare lo sport paralimpico e la dimostrazione plastica di come il grande pubblico sia decisamente più avanti di chi cura i palinsesti.. Londra, in quest’ottica, ha rappresentato una frontiera importante a cui guardare sia per chi pratica lo sport paralimpico, sia per chi dovrebbe occuparsi della sua diffusione e della sua narrazione.

La scelta di non coprire quest’anno un evento di portata mondiale rappresenta un allarmante passo indietro rispetto alle scelte lungimiranti operate nel passato che mi lascia sinceramente basista. Conosciamo tutti l’importante ruolo che rivestì la Rai degli anni ’60 nel processo di unificazione linguistico-culturale del nostro Paese. E proprio per questo, sono certa che la messa in onda di eventi come quelli in oggetto sarebbe un fondamentale veicolo culturale per l’Italia del nuovo millennio, per far cadere definitivamente il muro di ingiustificata diffidenza che circonda il mondo della disabilità. Non è importante come si corrono i 100 metri, ma arrivare al traguardo. E i nostri atleti paralimpici lo fanno, con ottimi risultati. Meriterebbero rispetto e attenzione. La stessa attenzione che meriterebbe il pubblico che, in questi anni, ha dimostrato di essere molto più maturo di quanto i media vogliano farlo apparire.

Roma, 22 luglio 2013-07

Cordiali saluti

On. Laura Coccia

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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