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L’Italia batte la Bosnia   e ritrova Gigi Datome

Pietro Aradori (Foto:FIP)

PALLACANESTRO (Atene). L’Italia batte la Bosnia Erzegovina 73-62 con la rabbia di chi ha perso un altro importante giocatore sulla strada dell’Europeo. La tegola si abbatte sull’Italia poco più di un’ora prima della partita con la Bosnia Erzegovina: il capitano Stefano Mancinelli non potrà partecipare all’EuroBasket. Non lo permettono i tempi di recupero dalla distrazione muscolare di secondo grado del gemello mediale della gamba destra patita ieri sera nella partita contro la Litunia. E’ un triste rosario per l’Italia: dopo Danilo Gallinari, Daniel Hackett e Andrea Bargnani, la Nazionale di basket perde anche il Capitano. Ed comprensibile il clima di frustrazione e di rabbia che pervade l’ambiente.

“Mancio stava recuperando la forma dopo un anno in cui non aveva giocato molto -afferma il ct Simone Pianigiani- è l’ennesima mazzata di un’estate maledetta. Prima della gara, negli spogliatoi ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: ‘Dai proviamoci!’ Ed è venuta fuori una gara con uan buona costanza difensiva anche se poi abbiamo pagato in attacco per la minore fluidità”. La buona notizia, invece, è il rientro di Gigi Datome che si era infortunato in Belgio. “Gigi -continua Pianigiani – aveva espresso il desiderio di esserci per qualche minuto. Ha giocato più di qualche minuto e la sua è stata una grande presenza soprattutto dal punto di vista mentale. La nostra voglia di vincere si è vista soprattutto nel finale e questa volta le nostra difesa ha inciso sulle loro percentuali di tiro. Siamo stati più bravi a costruire i nostri di tiri. Abbiamo speso tanto in questi due giorni, non so domani -conclude Pianigiani-con quali forse affronteremo la Grecia. Staremo a vedere”.

Datome dimostra tutta la propria generosità e la voglia di giocare segnando 5 punti (fra cui una tripla) nei primi 5 minuti (10-3). A fine gara saranno 7 in 17 minuti di gioco.
La Bosnia Erzegovina è sicuramente una squadra atipica, ma anche tanto combattiva. Ruota intorno a Mirza Teletovic e il passaportato Zack Wright e se da un lato corre tanto, dall’altro ricorre alle tattiche: sotto di 10 (28-18 al 15′) mette in piedi una zona 3-2 che ci fa penare e li fa recuperare fino sette punti (28-25) finché una tripla di Marco Belinelli e un canestro da sotto, nel cuore della zona, di Angelo Gigli, non la fanno saltare (33-27). L’Italia priva di Mancinelli cerca una nuova identità, l’ennesima, anche se i piccoli, come già visto in precedenza, a giocare insieme sono quattro (stasera anche i due play Travis Diener ed Andrea Cinciarini) con Gigli, Cusin e Melli che si alternano in centro. Aradori e Cinciarini attaccano in continuazione il canestro bosniaco, Luca Vitali si sacrifica a giocare in tre ruoli e solo qualche disattenzione di troppo non ci permette di chiudere il secondo quarto con un maggior vantaggio.

La discontinuità ci frena anche nel terzo quarto che inizia bene con sette punti consecutivi di Belinelli (42-34) a cui segue un 4-14 a favore dei Bosniaci (49-51 al 29′) che sicuramente producono di più quando il gioco è più istintivo, veloce e lasciato alle azioni individuali. Teletovic porta la Bosnia a +6 (49-55), replicano Cinciarini e Diener e il terzo quarto si chiude 54-55. La difesa azzurra si afferma definitivamente negli ultimi 5 minuti, recuperando 4 palloni consecutivi e realizzando un parziale di 10-0 (66-61). Cusin, aiutato dai compagni, prende rimbalzi e segna punti importanti insieme a Cinciarini e a Belinelli che realizza un gioco da 4 punti appena rientrato. L’Italia chiude controllando con i canestri di Aradori e Cinciarini.

Domani, nella terza giornata dell’Akropolis Eurobank Tournament l’Italia gioca alle 20,00 (ora italiana) con la Grecia.

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Fonte: FIP

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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