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Vos, è tris iridato,   terza Rossella Ratto

L’arrivo di Marianne Vos (Foto: BettiniPhoto)

CICLISMO (Firenze). Marianne Vos si conferma regina sul trono mondiale del Ciclismo su strada: anche a Firenze l’atleta olandese ha conquistato la maglia iridata, a dodici mesi dall’affermazione di Valkenburg. Ha tagliato il traguardo tutta sola, grazie ad uno scatto decisivo sul muro di via Salviati. Seconda la svedese Emma Johansson, terza l’italiana Rossella Ratto, che invano hanno tentato di riprendere la campionessa olandese nei chilometri finali.

Senza particolari sussulti è la prima parte di gara, con il gruppo che procede compatto dalla partenza di Montecatini Terme al circuito di Firenze. Alla terza ascesa di Fiesole le azzurre Francesca Cauz e Susanna Zorzi allungano e frazionano il plotone, ma sul successivo strappo di via Salviati sono l’olandese Brand e la stessa Ratto ad avvantaggiarsi, senza però trovare fortuna. Al penultimo passaggio a Fiesole, una serie di scatti seleziona un gruppo di otto al comando: le olandesi Vos e Van Der Breggen, le italiane Guderzo, Longo Borghini e Ratto, la svedese Johansson, la statunitense Stevens e l’australiana Cromwell. All’inizio dell’ultimo giro rientrano su di loro la tedesca Hausler, la russa Antoshina e la neozelandese Villumsen, così sono in undici al comando. Ma sull’ultima ascesa verso Fiesole, dopo una lunga serie di scatti, scollinano in cinque (Vos, Van Der Breggen, Johansson, Ratto e Stevens), sulle quali si riportano Villumsen, Longo Borghini e Guderzo. Lo strappo di via Salviati offre quindi il terreno ideale per l’attacco decisivo di Marianne Vos, che stacca tutte. Ratto e Johansson scollinano con 5”, ma non riescono più a riagganciare l’olandese, che va a conquistare la sua terza maglia iridata su strada, l’undicesima contando anche ciclocross e pista, oltre a due Olimpiadi. Nella volata delle inseguitrici, la Johansson supera la Ratto.

“Vincere il secondo Mondiale di fila”, ha dichiarato nel dopo corsa Marianne Vos, “è stato molto difficile, più di quello dell’anno scorso, anche perché la nazionale italiana ha reso molto dura la corsa. All’inizio dell’ultimo giro avevo già in mente di attaccare in via Salviati e non a Fiesole, e così ho fatto. Ci tenevo molto a non perdere la maglia arcobaleno con cui ho corso per tutta la stagione e l’aiuto di Anna Van Der Breggen è stato fondamentale”.

“All’inizio dell’ultimo giro io e le altre azzurre in fuga abbiamo deciso che sarei stata a ruota di Marianne Vos fino alla fine e che le altre avrebbero attaccato prima”, racconta Rossella Ratto, “Ci tenevo a fare bene perché c’erano, ovviamente, tanti tifosi italiani qui e correre un Mondiale in un contesto da favola come Firenze non accade tutti i giorni: salire sul podio è un sogno realizzato”.

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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