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Paralimpiadi: la Fiamma della memoria accesa a Stoke Mandeville [video]

STORIE. Stoke Mandeville è un villaggio nel Buckinghamshire dove nel 1948 ebbe inizio la lunga storia che portò alla creazione dei Giochi Paralimpici. Sede di un ospedale che aveva in cura i feriti di guerra britannici, a Stoke Mandeville, grazie alla intuizione del neurologo Ludwig Guttmann, nel 1948, contemporaneamente alle Olimpiadi di Londra si svolsero delle gare per i lesionati al midollo spinale, gli Stoke Mandeville Games. Quattro anni dopo alle gare parteciparono anche atleti olandesi, trasformando l’evento nelle prime gare internazionali per disabili. Nel 1960, gli Stoke Mandeville Games si svolsero a Roma parallelamente alle Olimpiadi estive.

A pieno titolo, quindi, nel Buckinghamshire si ritiene di essere stati la culla del paralimpismo e quest’anno l’IPC, il Comitato Olimpico Paralimpico, a pieno titolo ha deciso che a partire dalle Paralimpiadi di Sochi, per ogni edizione futura a Stoke Mandeville si avrà una cerimonia della memoria, di accensione della fiamma che si affianca a quella protocollare che continuerà a svolgersi a Olimpia.

La fiamma della memoria è stata accesa ieri con una cerimonia spettacolare il cui personaggio centrale è stato il dio greco Efesto, rappresentato nella mitologia come zoppo e deforme per una invalidità ricordata anche nell’Iliade, con una macchina di stelle e pianeti. Un vero spettacolo. Nei prossimi giorni, la fiamma della memoria, affidata al presidente dell’IPC e a Dmitry Chernyshenko, presidente del Comitato Organizzatore di Sochi 2014, sarà unita alla fiamma proveniente da Olimpia ed attualmente impegnata nella staffetta in terra russa per compiere l’ultimo tratto prima dell’accensione del braciere durante la Cerimonia di Apertura paralimpica.

 

 

 

 

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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