ATLETICA LEGGERA. Niente, la sorpresa positiva non è arrivata. Le controanalisi cui è stato sottoposto il campione organico di Alex Schazer, quello denominato con la lettera B, hanno dato gli stessi risultati del campione A, dando al marciatore una positività agli steroidi riscontrata dopo un controllo e un prelievo fatto il primo gennaio scorso. Nell’ambiente dell’atleta di Racines la notizia è arrivata come una bomba, anticipata dall’edizione online della Gazzetta dello Sport, facendo scatenare la reazione dell’avvocato Gerhard Brandstaetter che segue il giovane. La decisione della Iaaf è stata quella della sospensione con effetto immediato e la controdecisione dei legali di Schwazer è quella, comunicata a diversi media, di impugnare la sentenza e chiedere una sospensiva d’urgenza.
La sua partecipazione a Rio, per cui aveva guadagnato il pass sia nella 50 che nella 20 km, è praticamente appesa al lumicino dell’esecuzione e accettazione velocissima della procedura di sospensiva da parte della Iaaf, ma non si vede all’orizzonte la possibilità che questo si verifichi, vista la presenza di analisi e controanalisi e nonostante le numerose zone grigie (troppa distanza fra le analisi e la notifica di un campione peraltro non completamente anonimo come regola vorrebbe) della vicenda.
In tutta questa vicenda regala una grande malinconia il tweet con la petizione in favore del marciatore che era stata lanciata giorni fa su change.org
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