Una vittoria straordinaria. Un bis storico. Una sciatrice inarrestabile. Federica Brignone si può definire in tantissimi modi con un unico comune denominatore: il doppio successo in Canada consegna la sciatrice nell’olimpo dello sci alpino.
La Brignone è una atleta infinita. Quattro olimpiadi e sette edizioni dei mondiali con la nazionale azzurra portando a casa sei medaglie equamente divise fra gare a cinque cerchi e iridate. Nel 2020 è stata la prima e unica a vincere una Coppa del Mondo Generale. Tre anni dopo, continua a stupire, anche per la fame di vincere e l’approccio alla gara: sesta dopo la prima manche, in barba alla carta d’identità, la 33enne sciatrice milanese di nascita e valdostana d’adozione, è riuscita a trovare motivazioni e concentrazione sufficienti per riuscire a mantenere altissima l’adrenalina durante la sospensione nella gara e nella discesa che la porta a chiudere in 2’11’’95, lasciandosi alle spalle Lara Gut-Behrami (2’12’’28) e Mikaela Shiffrin (2’12’’34). Si tratta della prima doppietta della carriera, che arriva anche nel momento più importante di una carriera straordinaria e forse irripetibile: 23 vittorie Coppa del Mondo, 32 in gigante. Superata Deborah Compagnoni dopo aver centrato, nel primo giorno del lungo e indimenticabile weekend canadese, il record di sciatrice meno giovane e vincere in Coppa.
Non si tratta di un miracolo sportivo: anzi. Dietro i successi c’è una straordinaria preparazione. La Brignone non lascia niente al caso. Qualche settimana di vacanza intorno a meta maggio, poi di nuovo completamente dedita ad allenamenti mirati a resistenza ed esplosività necessarie per presentarsi nelle migliori condizioni possibili. Ad agosto era già sugli sci, dopo aver trascorso i pochi mesi estivi surfando. Una scelta a metà fra passione e utilità. Sulla tavoletta abbina l’utile al dilettevole. Un esercizio divertente ma anche molto simile allo sci. Nessuno sport come il surf, infatti, aiuta chi lo pratica a migliorare l’equilibrio. Divertimento dunque che porta i frutti anche sulle piste da sci. Anche l’alimentazione, ovviamente, ha un suo peso e in questo senso è stata curata nei piccoli particolari. Una scelta precisa di alimenti anche a chilometro zero, per poter assorbire al meglio le sostanze nutritive. Dieta equilibrata, pochissimi sgarri e la classica colazione da campioni: cereali, yogurt, frutta e tè verde. Non si diventa campioni per caso, né si resta ad alti livelli. E in questo senso la Brignone ha dimostrato di meritare di essere al top.
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