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Bene Federica nei 200 sl   Scozzoli affonda nei 50

BARCELLONA 2013. Naufraga la corazzata Scozzoli ai Campionati Mondiali di Nuoto di Barcellona. L’imolese che dal 2010, con l’eccezione delle Olimpiadi di Londra con il settimo posto nei 100, dopo aver chiuso ieri al quinto posto la finale nella distanza olimpica ottiene solo il diciottesimo tempo in batteria con un 27.68 ben lontano dal 27.31 del suo personale stagionale e a tre centesimi dal 27.58 del finlandese Karvonen, ultimo dei qualificati. Fallisce la prima stagione, e le condizioni fisiche secondo le parole dello stesso Scozzoli sono deficitarie, lontano da Tamás Gyertyánffy trasferito al centro tecnico di Verona. Avanza, invece, Mattia Pesce che con 27.52 acciuffa il tredicesimo tempo per giocarsi le sue chance nelle semifinali del pomeriggio.

Federica Pellegrini, nonostante la poca dimestichezza agonistica in stagione, nei 200 stile libero si ritrova come nel salotto di casa sua: nuota molto regolare lasciando sfogare una Camille Muffat in cerca di rivincite dopo il fallimento dei 400, e chiude in mattinata in 1’56″79, seconda in batteria alla francese che tocca in 1’56″53. Nella graduatoria tra le due si infila l’ungherese Katinka Hosszu (1’56″73). Sono in cinque in mezzo secondo, ci sono anche la francese Bonnet e Missy Franklin. Come nelle attese della vigilia sarà gara apertissima. Si qualifica per le semifinali anche Alice Mizzau, dodicesimo tempo in 1’58″10.

Nelle batterie dei 200 farfalla, Francesco Pavone si ferma ad un anonimo 1’58″68, due secondi peggio del suo personale ottenuto in questa stagione a marzo agli assoluti di Riccione ma in linea, qualche decimo in più, con il tempo dei Giochi del Mediterraneo dello scorso mese. E’ il ventunesimo tempo, per entrare in semifinale serviva un 1’57″37.

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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