A cinquanta chilometri, nell’Iceberg Arena Carolina Kostner (voto: 7,5) è secsa per ultima sul ghiaccio con su di sè la pressione di fare il massimo per qualificare l’Italia alla finale del Team Event dopo la controprestazione di Paul Bonifacio Parkinson (voto:4), il buon corto di Berton-Hotarek (voto:6,5) e la danza sufficiente di Cappellini-Lanotte (voto:6). Ha messo in scena una ottima intepretazione sulle note dell’Ave Maria, senza sbavature, lasciandosi dietro Mao Asada e Ashley Wagner. Un ottimo viatico per la gara individuale.
Due azzurri nei primi dodici della Sprint di Biathlon maschile che ha accompagnato nella leggenda Ole Einar Bjoerndalen sono un ottimo segnale: stupisce Dominik Windisch (voto:7) che chiude all’undicesimo posto con un solo errore, prima illude e poi cade sul decimo bersaglio Lukas Hofer (voto:6,5). Decisamente da rivedere De Lorenzi e Markus Windisch (voto:5 per tutti e due) che con soli due errori incassano distacchi abissali.
Poco ci si aspettava dallo Skiathlon femminile che ha aperto il programma dello Sci di Fondo: buona alla fine la prova di Marina Piller (voto: 6,5) al traguardo sedicesima. Dal trentesimo posto in giù le altre (voto:5). Nelle qualificazioni del Salto Normal Hill, passa con scioltezza Sebastian Colloredo (voto:6,5) al miglior salto della stagione con l’undicesimo punteggio tra i qualificandi, entra anche Davide Bresadola (voto:6) mentre Roberto Dellasega è il terzo degli esclusi (voto:5,5). Nel Pattinaggio Velocità, senza infamia e senza lode l’esordio olimpico di Andrea Giovannini (voto:6) al quale nulla si chiedeva più di una onorevole figura che è arrivata con il diciassettesimo posto.
Arrivata sotto traccia a Sochi, al contrario di quanto avvenuto a Vancouver, Deborah Scanzio (voto:6,5) si è divertita nella sua Olimpiade conquistando la finale a 12 delle Moguls, e andando ad un passo da eguagliare la sua migliore prestazione a cinque cerchi, il nono posto di Torino (a Vancouver fu decima).
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