Sport olimpici

Tadej Pogacar, tutti i prossimi appuntamenti del campione

Con la tripletta Giro d’Italia, Tour de France e Mondiale ha eguagliato campionissimi come Eddy Merckx e Stephen Roche

L’alieno più alieno che ci sia nel mondo del ciclismo, Tadej Pogacar, ha praticamente vinto tutto e vissuto un magico 2024. Il suo palmares diventa sempre più succulento, ma mai nulla sarà come la tripletta Giro d’Italia, Tour de France e Mondiale di Zurigo. Eguagliando con questa impresa campionissimi come Eddy Merckx e Stephen Roche, gli unici due capaci (prima dello sbarco dello sloveno sul pianeta Terra) di conquistare maglia rosa, gialla e iridata nello stesso anno: il belga nel 1974, l’irlandese nel 1987. Ma lo sloveno è andato oltre. In primis, a Zurigo ha vissuto un momento di straordinaria grandezza, una giornata memorabile davvero. È andato in fuga a 100 chilometri dal traguardo e più della metà – per l’esattezza 51 – li ha fatti praticamente da solo.

Tadej Pogacar | ansa epa @Til Buergy

Inoltre, il numero uno al mondo non aveva mai portato un oro iridato alla Slovenia, in nessuna categoria: dopo il bronzo olimpico di Tokyo 2021 e quello mondiale di Glasgow 2023, ecco la maglia con i colori dell’arcobaleno da indossare tutto l’anno. Una perla davvero. Un qualcosa, si può dire senza problemi, di indimenticabile.

I numeri

I numeri sono tutti dalla parte del campione del mondo. Statistiche alla mano, Pogacar ha conquistato 12 vittorie di tappa: sei al Giro e sei al Tour. E ha rifilato un distacco di 9’56” a Dani Martinez in Italia e 6’17” in Francia parlando delle classifiche generali delle due corse a tappa. Sul traguardo iridato di Zurigo ha preceduto Ben O’Connor, medaglia d’argento, di 34”. Insomma, qualcosa di fantastico. Visto anche che Merckx e Roche non dominarono in quel modo.

Pogacar ha realizzato in qualche modo un sogno. In un’intervista di settembre rilasciata alla Gazzetta dello Sport aveva già detto: “Vorrei vincere almeno una volta tutte le corse a cui prendo parte, almeno quelle più importanti”. È sulla buona strada: ha vinto tre Lombardia, due Liegi-Bastogne-Liegi, un Fiandre, tre Tour de France e un Giro d’Italia, oltre alla maglia iridata. Restano fuori: la Vuelta; la Milano-Sanremo, la corsa che più ha disputato senza mai vincere: 12°, 5°, 4° e 3° in quattro assalti; la Parigi-Roubaix, che deve ancora scoprire.

I nuovi obiettivi

Detto questo, anche i campionissimi come lo sloveno, un marziano vero, devono attendere per vincere quello che manca. E si ha la sensazione che per la Parigi-Roubaix bisognerà attendere. Il numero uno al mondo non dovrebbe essere al via dell’Inferno del Nord neppure nel 2025: ci vogliono una preparazione specifica e un avvicinamento dedicato. Discorso del tutto diverso per la Milano-Sanremo, che dal 2008 ha mandato in scena 17 edizioni vinte da 17 corridori differenti: qui non serve una preparazione specifica. Restano i grandi giri. Quali farà nel 2025 lo sloveno? Al momento l’unica certezza, come ricorda la Gazzetta dello Sport, nella programmazione 2025 è il Tour de France: non è pensabile che Pogacar scelga di non essere al via da campione in carica. Per il resto, si vedrà perché c’è da valutare la difesa al titolo nel Giro d’Italia e non si può escludere neppure il ritorno alla Vuelta per conquistare la tripla corona.

Tadej Pogacar | ansa epa @Michael Buholzer

E in calendario c’è anche il Mondiale in Ruanda per bissare il successo di Zurigo. E il percorso sarà ancora più adatto a lui (oltre cinque metri di dislivello). In sostanza, non è detto che Pogacar correrà due grandi giri anche nel 2025, come ha fatto nel 2024 (vincendoli, appunto). Anche perché Tadej partecipa e corre sempre per vincere e deve scegliere con cura gli appuntamenti. E perché non fare tre giri? Viene considerata una follia vera. Meglio concentrarsi su quello che si può fare davvero. Curare ogni minimo dettaglio e permettere all’alieno di poter dominare, come ha dimostrato fin qui. Tanto da ricevere i complimenti nientepopodimeno che da Eddy Merckx: “Il Pogacar di Zurigo avrebbe battuto pure me”. Tadej fa parte di quel livello lì in fin dei conti. Poi certo, come per tutti, il bilancio si farà a fine carriera. Ma Pogacar non può e non deve temere nessuno. Neanche il paragone con i grandi del passato. Ora un po’ di relax meritato, poi si inizierà a pensare alla prossima stagione. Con la solita serenità di sempre, mostrata in tutti questi mesi.

Potrebbe interessarti anche questo articolo: Ciclismo, non solo Pogacar: ecco chi ha vinto un mondiale in fuga in passato

Redazione Olympialab

Recent Posts

Sinner, i media spagnoli insinuano: “Vuole evitare Alcaraz prima di Wimbledon”. Arriva la risposta di Jannik

Jannik Sinner risponde ai media spagnoli che hanno insinuato che voglia evitare di incontrare Alcaraz…

11 ore ago

Tennis, Panatta su Sinner e Alcaraz: “Giocheranno quasi tutte le finali. Forse solo Musetti…”

Adriano Panatta ha espresso un pensiero ormai comune a molti: Sinner e Alcaraz domineranno il…

5 giorni ago

Sinner, prossimo obiettivo Wimbledon: ecco i possibili ostacoli sulla strada verso il titolo

Dopo la sconfitta in finale al Roland Garros, Sinner inizia già a prepararsi per Wimbledon:…

6 giorni ago

Sinner mantiene la leadership nel ranking Atp nonostante il k.o. in finale al Roland Garros

Jannik Sinner resta saldamente al comando della classifica Atp, malgrado la sconfitta a Parigi, mantenendo…

1 settimana ago

Roland Garros, Sinner batte Djokovic e vola in finale: di nuovo contro Alcaraz come a Roma, sarà rivincita?

Nella semifinale del Roland Garros contro il tennista serbo, successo in tre set per il…

1 settimana ago

Roland Garros, un infortunio costringe Musetti a dare forfait: Alcaraz in finale

Alcaraz accede alla finale del Roland Garros dopo il ritiro di Musetti nel quarto set…

1 settimana ago