Sport olimpici

Una guida breve per scoprire la disciplina olimpica del Rugby a 7

Ha fatto il suo debutto alle Olimpiadi di Rio 2016 e, per la terza edizione consecutiva, sarà presente anche a Parigi 2024. Stiamo parlando del Rugby a sette. Ma quanto ne sappiamo di questa disciplina olimpica? Conosciuto o meglio chiamato da tutti Seven, ha origine a Merlose una cittadina Scozzese a 60 chilometri da Edimburgo.

La data di nascita ufficiale del rugby a 13 che conosciamo tutti è il 1823 nella cittadina inglese di Rugby (Warwickshire), dove studiava William Webb Ellis. Ma il gioco con la palla ovale a sette quando fa il suo debutto? Esattamente il 28 aprile 1883, 60 anni dopo, a Melrose. Qui era stata organizzata la Giornata dello Sport per raccogliere fondi insieme ad un torneo di rugby: a questo non si presentarono tutte le squadre iscritte e portò Ned Haig a proporre di giocare a sette e dando, di conseguenza, origine al movimento.

La svolta arriva nel 1926 quando a Londra si organizzò il primo Middlesexn Seven. Nell’ultimo decennio il Seven è cresciuto soprattutto nei paesi dove non era mai esistita una cultura rugbistica. Debutta alle Olimpiadi di Rio del 2016 e viene riconfermato a quelle di Tokyo 2020. Per accedere a Parigi 2024 ogni Associazione Regionale di World Rugby organizzerà un torneo di qualificazione Olimpica tra il 31 maggio 2023 e il 31 dicembre 2023. Il vincitore di ciascuno dei tornei designati guadagnerà una quota per il proprio paese per i Giochi Olimpici in Francia.

Le regole del rugby a Sette e le differenze con quello a 15.

A partire dalle Olimpiadi di Rio De Janeiro in programma nel 2016, il rugby a sette è entrato a far parte degli sport olimpici. Ma quali sono le regole di gioco con il rugby a 15?

Il regolamento prevede appunto 7 giocatori in campo e altri 5 sostituiti. Ogni squadra è composta da 3 avanti, 3 trequarti e un mediano di mischia. Il campo, inoltre, ha le stesse identiche dimensioni di quello a 15 giocatori. La durata dell’incontro è di due tempi di 7 minuti con un intervallo di 1 minuto e prevede, in caso di parità, che la gara prosegua fino a che una delle due squadre segni almeno un punto.
Una delle differenze rispetto al gioco a 15 riguarda le trasformazioni che non prevede il calcio piazzato. Inoltre, dopo la realizzazione di una meta a riprendere il gioco dovrà essere la squadra che l’ha realizzato e non la squadra che ha subito la stessa meta.

Il calciatore deve effettuare il tiro di trasformazione entro 40 secondi dal momento in cui la meta viene stata segnata. Infine, il cartellino giallo viene utilizzato per punire le scorrettezze e prevede la sospensione temporanea di un giocatore per due minuti. Un’altra regola stabilisce che se un giocatore viene sostituito durante l’incontro quest’ultimo non può più rientrare nemmeno per rimpiazzare un suo compagno infortunato.

Pronti ad appassionarvi a questa disciplina olimpica?

Morgana Corti

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