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Vanessa Ferrari Argento   al Corpo Libero

Vanessa Ferrari

GINNASTICA ARTISTICA (Anversa). Sei anni dopo il Bronzo del Concorso Generale di Stoccarda, sei anni che sono stati una vita per le peripezie fisiche che ha dovuto attraversare e perchè da sedicenne timida adolescente e diventata una giovane donna ventitreenne, Vanessa Ferrari ritorna su di un podio mondiale, lo fa ai Campionati Mondiali di Anversa al Corpo Libero dove tolta l’inarrivabile e spettacolare Simone Biles il campo era apertissimo e dove Vanessa ha messo in scena una prestazione pressochè perfetta, precisa senza esitazioni sulle note dell’accattivante Tangled Up di Caro Emerald. Per lei che partiva da 6.200 punti di difficoltà tecnica il 14.633 che è secondo solo al 15.000 dell’americana dominatrice del Concorso Generale. Terza la rumena Larisa Iordache con 14.600, mentre cade, proprio in chiusura, la connazionale Sandra Izbasa, olimpionica a Pechino.Il cannibale di Orzinuovi riscatta la delusione del quarto posto di Londra 2012. Per la Ferrari è la quinta medaglia in una rassegna mondiale, dopo le tre di Aarhus (l’Oro nel concorso generale e i due Bronzi a parallele e corpo libero) e quella in Germania, ottenuta malgrado una frattura al piede.Vanessa ha messo in pedana anche tutta la rabbia per il quarto posto nella Trave dove, con 14.300, aveva assaporato il sapore del Bronzo vedendoselo poi sfuggire per un ricalcolo, dopo un ricorso, del coefficiente di difficoltà ancora di Simone Biles, 14.333 (partendo da 6.100 contro i 5.700 di Vanessa). Il titolo iridato finisce alla russa Aliya Mustafina (14.900), salita per prima all’attrezzo. La diciannovenne di Mosca è riuscita a tenersi dietro di un soffio l’altra atleta stelle e strisce, Kyla Ross (14.833), che ha beneficiato, a sua volta, di un incremento della difficoltà dopo un altro ricorso del team di Márta Károlyi. Le incertezze non hanno, invece, consentito a Carlotta Ferlito di inserirsi nella lotta per le medaglie, quinta con 14.283.

 

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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