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Verso Barcellona: 1986,   il pesciolino Battistelli

La Stampa – 25 agosto 1986

NUOTO. “Quel pesciolino si è mangiato gli squali” titola la Stampa del 25 agosto 1986 e Gianni Romeo, narratore di un tempo nel quale le penne sopraffine seguivano sport nobili, scrive “Prendete Stefano Battistelli, nuotatore tascabile che sabato a Madrid ha sorpreso il mondo con il secono posto nei 1500 stile libero. Ha 16 anni, ha conosciuto l’acqua a 5, è stato un amore a prima vista. Quando Salnikov, lo squalo che inghiottiva rivali come pesciolini, vinceva il suo primo mondiale dei 1500 sl era il 1978; Stefano Battistelli, che gli amici chiamano Bibi, allora aveva 8 anni, sbatteva sempre più accanito le sue magre braccia di bimbo e già gli frullava nella testolina di diventare un Salnikov. Salnikov e Battistelli: chi avrebbe immaginato che due strade tanto lontane si sarebbero un giorno incontrate? Che l’espresso di Leningrado sarebbe stato battuto dal ragazzino romano?”.

Un mese prima ai Campionati Europei giovanili ha conquistato tre ori e due argenti ma il viaggio a Madrid è una sorta di premio per fare esperienza. Al punto che le storie narrano che, finita la finale B dei 200 farfalle, due ragazze azzurre sbucano in tribuna e lo vedono in corsia uno a spalla del tedesco Henkel e si dicono “L’hanno doppiato”. Invece, Battistelli ha impresso un ritmo forsennato alla gara e con il tedesco ha preso il largo – agli 800 batterà il record italiano di passaggio – e li rivedranno solo all’arrivo. Il risultato cronometrico non è di valore assoluto ma Bibi si è migliorato di 11 secondi. Non gli piace il buffetto, immortalato dalle fotografie, che Henkel gli rifila sul podio, “Non si doveva permettere”, alla faccia dei sedici anni.

Quella del “pesciolino” romano è la prima medaglia di una luminosa carriera nella quale passerà al Dorso e ai Misti: due anni dopo a Seul è il primo nuotatore italiano maschio a vincere una medaglia olimpica, il bronzo dei 400 misti. Quattro anni dopo a Barcellona si ripete sul podio, Bronzo nei 200 dorso. Nel 1989 a Bonn, ai Campionati Europei, vince due Ori e due Bronzi e nel 1991 tre medaglie ai Mondiali di Perth e una agli Europei di Atene.

 

Video raccolto da Lucio Celletti http://www.archeologiadellosport.com/

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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