
Cahill racconta la vittoria di Sinner a Wimbledon | Instagram @janniksin - Olympialab
L’allenatore di Sinner, Darren Cahill, ha raccontato la bravura di Sinner nel superare la batosta di Parigi e rilanciarsi subito a Londra
Jannik Sinner si sta concedendo un breve ma meritato periodo di riposo dopo la storica vittoria a Wimbledon. Il trionfo di domenica scorsa sull’erba londinese ha confermato il 22enne altoatesino come numero 1 del mondo, ma soprattutto ha dimostrato la sua capacità di reagire alle sconfitte, lasciandosi alle spalle la delusione del Roland Garros. Quei match point mancati contro Carlos Alcaraz a Parigi avrebbero potuto trasformarsi in un macigno difficile da gestire, ma Sinner ha saputo ribaltare tutto con la forza della sua testa.
Cahill: “Jannik ha voltato pagina subito”
A raccontare come il campione italiano sia riuscito a rialzarsi è stato Darren Cahill, coach dell’azzurro: “Non abbiamo parlato della finale del Roland Garros nelle 24 ore successive, perché il suo atteggiamento e l’impegno erano stati impeccabili. Abbiamo poi analizzato il match, notando come Alcaraz fosse stato più coraggioso nei momenti decisivi, ma eravamo comunque orgogliosi di Jannik. Era importante girare pagina il più velocemente possibile”.
La settimana perfetta prima dei Championships
Il tecnico australiano ha svelato anche un dettaglio cruciale nella preparazione al torneo: “La settimana prima di Wimbledon è stata la migliore in termini di allenamento e mentalità. Era pronto fin dal primo turno e sapevamo che si era lasciato tutto alle spalle. Non è facile scrollarsi di dosso una sconfitta come quella di Parigi, ma lui ci è riuscito al 100%. A Londra è sceso in campo con determinazione e si è visto subito”.
“La rivalità con Alcaraz è già incredibile”
Cahill è infine tornato sul match perso al Roland Garros, sottolineando: “Per la maggior parte degli atleti, perdere quella partita dopo aver avuto tre match point sarebbe stato un peso enorme. Il modo in cui Jannik ha reagito racconta la qualità della persona. Quella finale è stata una delle migliori partite che io abbia mai visto in 25 anni di carriera. La rivalità tra lui e Alcaraz è già incredibile e potrà solo crescere. Ma attenzione: altri giovani emergeranno, non sarà uno spettacolo a due”.