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Barcellona 2013: i voti   della prima settimana

BARCELLONA 2013. Si è conclusa la prima settimana dei Campionati Mondiali di Nuoto, Pallanuoto e Tuffi di Barcellona e con essa il programma di tre delle discipline: Tuffi, Nuoto di Fondo e Nuoto Sincronizzato. E’, quindi, tempo di fare le pagelle alle prestazioni azzurre in queste tre specialità attendendo la conclusione dei tornei di Pallanuoto e il grande circo, che inizierà tra qualche ora, del nuoto tra le corsie.

TUFFI (voto: 7). Tania Cagnotto (voto 8.5) ha vissuto il suo miglior Campionato Mondiale di sempre – è dal 2005 che va a medaglia – portando a casa un argento e un bronzo e arrivando ad un battito di ciglia dalla prima medaglia d’Oro mondiale nel Trampolino 1 metro. Se si vuole cercare il pelo nell’uovo è mancato il risultato nella prova olimpica individuale dove la bolzanina ha raddrizzato la gara, iniziata male, chiudendola al quarto posto a 4.80 punti da un podio che avrebbe disegnato una rassegna mondiale storica. Nell’unica prova alla quale ha partecipato, Francesca Dallapè (voto 8) ha risposto presente accompagnando Tania al bronzo nel sincro. Della prestazione di Maria Marconi (voto 5.5) si può dire tutto e il contrario di tutti: togliendo tre tuffi dai venti eseguiti a Barcellona, la ventottenne romana meriterebbe il massimo dei voti e, probabilmente, avrebbe portato a casa almeno una medaglia. L’ultimo inguardabile tuffo nelle qualificazioni da un metro, l’ininfluente ultimo tuffo nella semifinale da 3 metri e il quarto tuffo nella finale al quale si era presentata dal secondo posto della classifica provvisoria ammazzano la media.

In campo maschile una squadra giovane ha conquistato nelle prove individuali solo la finale dalla Piattaforma del diciottenne Andrea Chiarabini (voto 7), già in squadra a Roma 2009 e poi ritrovato ai tuffi dopo un periodo di “saturazione”. Vale molto più del dodicesimo posto finale il risultato di Andreas Billi e Giovanni Tocci (voto 6.5), quarantadue anni in due. Francesco Dell’Uomo e Maicol Verzotto (voto: 6.5) pur non convincendo al 100% nelle esecuzioni portano a casa un lusinghiero settimo posto nella piattaforma sincro.

NUOTO DI FONDO (voto: 5.5). Forse ci si è fatti negli anni scorsi la bocca troppo buona con “la fabbrica delle medaglie” del nuoto in acque libere ma la medaglia d’Oro di ieri di Martina Grimaldi (voto 7) sembra l’Oro di Giuliano Razzoli alle Olimpiadi di Vancouver, la vittoria all’ultima gara che fa dimenticare la mediocrità della spedizione. In campo femminile, se togliamo il bronzo olimpico (settimo nella 5 e dodicesima nella distanza a cinque cerchi), Alice Franco (voto 6.5) concentrata sulla maratona del mare sfiora, con il quarto posto, la medaglia. Decisamente da rivedere le prestazioni di Rachele Bruni (voto 5). Decisamente insufficiente la prestazione in campo maschile. Valerio Cleri (voto 5), quattordicesimo nella 10 km con 5 minuti da protagonista dichiara di aver preparato la 25 km dove affonda al ventunesimo posto. Tra gli altri l’unico pervenuto è Simone Ruffini (voto 6), settimo nella 25. La scen è cambiata: molti nuotatori si spostano, con le loro tecniche di allenamento, dalla piscina al mare aperto (sempre meno aperto per esigenze di pubblico e televisive) e la concorrenza è impietosa. Il ct Giuliani ammetteva ieri di essere in una fase di cambiamento. Da Barcellona bisogna ripartire.

NUOTO SINCRONIZZATO (voto 6.5). Non vi erano ambizioni da medaglia, in una disciplina dalla classifiche così cristallizzate da far festeggiare per una posizione guadagnata da una competizione all’altra. Linda Cerruti (voto 6) guadagna una posizione nel Duo Tecnico mentre incappa in una prestazione non eccezionale con ottavo posto- Nel Duo (voto 7) in coppia con Costanza Ferro arriva un ottimo sesto posto nel Libero e il previsto ottavo posto nel Tecnico. Buona la partecipazione nelle prove a squadre (voto 7) con il sesto posto nel Tecnico, un gradino più su di Shanghai, e il quinto nel Libero dove si eguaglia la prestazione di Roma 2009-

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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