Parigi 2024 è pronta per celebrare il debutto olimpico di un nuovo sport: la break dance, una delle specialità più attese. Disciplina che lega gioventù, agilità, senso del ritmo e freddezza. Anche l’Italia, ovviamente, andrà a caccia di medaglie, ma prima dell’esordio ai Giochi, il passo necessario sarà la qualificazione, da affrontare con serenità ma senza sottovalutare l’impegno.
I Giochi Olimpici, all’inizio, potevano sembrare qualcosa di più grande della break dance ma la sensazione è che, dopo essere entrata in punta di piedi, questo sport possa diventare un appuntamento imperdibile. La break dance è stata per anni, più che una disciplina, una moda importata da oltreoceano. I primi a proporla furono i giovani di colore e i portoricani, che spesso formavano squadre per sfidarsi in battaglie di danza in strada. Gli specialisti della break dance sono indicati come “b-boys“, “b-girls” o “breakers“: la “b” sta, appunto, per “break”. Scelta non casuale: gli atleti eseguono i passi di danza durante le fasi strumentali di un brano. La performance richiede forza, potenza, coordinazione e resistenza. In più, occorre lavorare sul piano tecnico e artistico. Serve insomma un enorme lavoro.
L’atleta azzurra di punta è Antilai Sandrini, numero 1 del ranking di qualificazione olimpica e già certa di prender parte ai Giochi Europei. Coltiva ambizioni giustificate dopo il terzo posto in Giappone nella prima tappa di qualificazione a Parigi 2024 delle WDSF Breaking for Gold World Series. Fra le pretendenti a un posto al Villaggio Olimpico francese c’è anche Alessandra Chillemi. Impegnata ultimamente proprio al “Giulio Onesti” della Capitale, ha parlato ai microfoni ufficiali del CONI: “La mia passione per il breaking nacque quando avevo 6 anni. Guardavo gli allenamenti e le acrobazie dei miei vicini di casa, fu un colpo di fulmine. Adesso siamo nella stessa crew”.
Ambizioni, desideri e sogni degli azzurri sono saldamente rivolti alla prossima Olimpiade. In questa ottica, il 2023 è un passo importante quanto necessario. Anche perché chi arriverà a Parigi, entrerà già nella storia dello sport italiano in quanto sarà fra i primi atleti a misurarsi con la nuova disciplina. Una opportunità, quindi, storica. È un percorso nuovo, ma non è inedito per dei ragazzi che stanno insieme da già otto anni e che ormai hanno dato vita a una squadra ben affiatata. Un bellissimo gruppo, che adesso deve cogliere un’opportunità tanto inattesa quanto, sotto sotto, sperata. Il primo obiettivo è arrivare a Parigi. Per pensare alle medaglie, poi, ci sarà tempo e modo …
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