Eroi moderni

Chris Froome, addio al Tour… e al ciclismo?

Sic transit gloria mundi. Chris Froome, quattro volte vincitore del Tour de France, è stato sorprendentemente escluso dalla squadra di otto corridori di Israel Premier Tech in vista di questa edizione della corsa a tappe d’oltralpe.

Una scelta dolorosa, ma non inaspettata

La notizia fa rumore, ma era comunque nell’aria. Sarà la prima volta dal 2011 che Froome non parteciperà alla Grande Boucle che prenderà il via sabato primo luglio da Bilbao, nei Paesi Baschi. Scelta dolorosa, ma non del tutto inaspettata: il ciclista che ha stupito il mondo a cavallo fra il 2010 e il 2020 non si è mai completamente ripreso dagli infortuni legati all’incidente nel giugno 2019. La mancanza di risultati, unita ai suoi guai, che Froome ha definito “problemi di attrezzatura”, hanno generato la scelta del team: il 38enne non ci sarà. Per la cronaca, il ruolo di punta sarà assegnato al canadese Michael Woods, recente vincitore della Route d’Occitanie nei Pirenei francesi. Froome, preso atto della situazione, ha affermato di essere, sì, fisicamente pronto per il Tour, ma non in grado di mostrare appieno le sue doti. La scelta fa male ma è, tutto sommato, assorbibile: “Rispetto la decisione della squadra e mi prenderò del tempo prima di concentrarmi nuovamente sugli obiettivi più avanti nella stagione e tornare al Tour de France nel 2024“.

Inizia la discesa: possibile ritiro?

Immagine | Epa

La sensazione è che per lo straordinario atleta britannico sia iniziata la discesa: la migliore prestazione di Froome nel Tour, dal suo disastroso incidente durante la ricognizione della crono del Giro del Delfinato quando, nel 2019, ha riportato molteplici fratture a femore, gomito, costole e anca, è arrivata nella tappa dello scorso anno all’Alpe d’Huez, quando è arrivato terzo dietro al vincitore di tappa, Tom Pidcock. Per i restanti mesi, pur lottando e facendosi comunque rispettare nelle salite più ostiche, non è riuscito a ripetersi. E così, il vincitore del Tour de France nel 2013, 2015, 2016 e 2017, nonché del Giro d’Italia nel 2018 e della Vuelta nel 2011 e 2017, resterà a guardare un Tour che non è detto lo veda protagonista anche in futuro. Gli anni passano e nel 2024 non si sa se Froome continuerà con la sua squadra attuale. Fonti vicine assicurano che il corridore chiuderà la sua carriera con l’Israel Start-Up Nation ma non è escluso che Froome possa concentrarsi verso altre gare e considerare anche l’idea di essere lui ad annunciare il ritiro prima che gli si mostri la porta. Del resto, una carriera del genere, merita un finale degno.

Luigi Pellicone

43 anni, laureato in Lettere Moderne giornalista dal 2007. Da quando la serie A ha deciso di fare a meno del mio talento, ho riversato i miei lampi di classe nella scrittura. Seguo sport e politica sul campo senza soluzione di continuità. Circondato da sole donne in famiglia, mi preparo per le Olimpiadi fra 3000 siepi, salto in alto, in lungo e corsa a ostacoli, inseguendo, spesso invano, il mio inaffidabile labrador. Alle spalle, un paio di vite spese fra agenzie di stampa, quotidiani e siti web. Un presente e un futuro ovviamente, tutto da scrivere

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